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Dall'automotive all'elettrodomestico, dal siderurgico al trasporto aereo, l'anno riparte dal punto critico nel quale era finito il 2021. Sono tante le crisi aziendali irrisolte, alle quali se ne aggiungono di nuove ancora non approdate al ministero dello Sviluppo economico, affiancate però anche da alcune vertenze che intravedono una soluzione.
Da Gianetti ruote alla ex Whirlpool, da Embraco a Jsw, i tavoli di crisi ammontano, secondo i dati del Mise, a 69, ma i sindacati temono che il numero sia destinato a crescere. Già partita, infatti, la richiesta di una convocazione sulla Caterpillar di Jesi e sulla Bosch di Taranto, mentre si rincorrono voci su Marelli.
Non mancano le notizie positive: ieri l'Ad della Speedline ha fatto marcia indietro sulla chiusura dello stabilimento di Tabina, nel Comune di Santa Maria di Sala, provincia di Venezia. Il Mise si è impegnato a seguire il percorso per una possibile soluzione mentre il ministero del Lavoro ha dato piena disponibilità per valutare l'impiego di ammortizzatori sociali.
Sempre nel settore automotive, per Gkn è partito un nuovo percorso con l'acquisto dello stabilimento da parte del Gruppo Borgomeo: una volta definito il periodo transitorio per la copertura dei lavoratori attraverso gli ammortizzatori sociali, il Mise convocherà un altro incontro per raggiungere i termini dell'accordo quadro. Una riunione a livello locale è in programma lunedì (10 gennaio). Nessuno spiraglio in vista invece per Gianetti Ruote di Monza, chiusa da mesi, mentre cresce la preoccupazione per i circa 270 lavoratori della Caterpillar di Jesi, dopo la decisione della multinazionale americana di chiudere lo stabilimento, e per i 620 addetti della Bosch di Taranto a rischio licenziamento.
Già fissato, invece, per il 18 gennaio il tavolo sull'azienda Treofan di Terni: i sindacati attendono di avere notizie dal liquidatore sulla proroga della cassa integrazione e sulla soluzione dei dipendenti non ricollocati. Altro incontro programmato è quello del 13 gennaio su Softlab Tech: l'azienda campana avrebbe problemi di liquidità e - affermano i sindacati - ha registrato ritardi nel pagamento della 13esima.
Nel settore dell'elettrodomestico, nessuna soluzione è ancora in vista per la ex Embraco: nella riunione del 15 dicembre il Mise si è impegnato a riconvocare i sindacati a gennaio, per varare un piano di rioccupazione e per verificare le residue possibilità di incrementare i fondi destinati ai lavoratori, che dal 22 gennaio non avranno più la cassa integrazione.
Sulla ex Whirlpool procede il piano Todde sulla Hub per la smart mobility dal consorzio Sistema Campania, illustrato alle parti il 22 dicembre: è previsto un investimento privato di 200 milioni di euro e il riassorbimento dei lavoratori entro 18 mesi dalla disponibilità del sito, quindi prevedibilmente a partire da luglio 2022, ma i due terzi dei lavoratori sarebbero riassunti entro i primi 12 mesi. Un nuovo incontro si terrà al termine della due diligence che il consorzio effettuerà sull'immobile e in ogni caso entro fine gennaio. Infine, su Elica di Fabriano, dopo che sono stati scongiurati i licenziamenti e la delocalizzazione, sono in programma incontri di monitoraggio degli impegni sottoscritti al fine di garantire il rilancio produttivo dell'azienda e la tutela dei lavoratori.
Nel comparto siderurgico, resta ancora complessa la vertenza Jsw: nell'ultima riunione del 14 dicembre Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto che sia individuata una alternativa al gruppo indiano "per evitare un disastro sociale nel caso in cui non si arrivasse a una conclusione di accordo tra Jsw e Invitalia". Una richiesta ritenuta "offensiva" dall'azienda, che ha assicurato di stare fattivamente collaborando alle varie e successive domande di approfondimento chieste da Invitalia sul Piano industriale volto alla valutazione dell'azienda per l'ingresso nel capitale sociale. Per i lavoratori è stata confermata la cassa integrazione per aree di crisi complessa, facendo ricorso ai fondi residui a disposizione della Regione Toscana.
Infine, la crisi Air italy, vertenza seguita dai ministeri del Lavoro e delle Infrastrutture, con il supporto del Mise: dopo il licenziamento collettivo dei 1.322 lavoratori, è attesa la convocazione di un tavolo sugli ammortizzatori sociali. Martedì (11 gennaio), intanto, è prevista a Roma una manifestazione dei dipendenti licenziati dalla compagnia aerea.