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Otto ore di sciopero e manifestazioni a Catania, Palermo e Roma, dove si tiene un presidio a partire dalle ore 10.30 presso il ministero dello Sviluppo economico. La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle società Condotte e Tecnis, organizzata per oggi (mercoledì 17 aprile) da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, ha come obiettivo di sbloccare lo stallo delle vertenze che coinvolgono le due società in amministrazione straordinaria.
“La pazienza dei lavoratori è terminata", dichiarano i sindacati: "Chiediamo che la politica e le istituzioni si prendano la responsabilità di decidere. Gli edili spiegano che "dopo vari incontri al ministero, nei quali si era prospettata la concreta possibilità di raggiungere in breve tempo una soluzione, lo stesso dicastero sta facendo passare tempo prezioso, ignorando gli appelli e le richieste di incontro urgenti". È invece “assolutamente necessario velocizzare i tempi per giungere a una soluzione rapida, in grado di garantire la ripresa delle attività produttive e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Questo ritardo, inammissibile soprattutto quando in ballo c’è il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, potrebbe pregiudicare definitivamente la possibilità di mantenere in vita le due società”.
Riguardo la vicenda Condotte, “i commissari dichiarano l’urgenza di approvare il piano presentato il 4 marzo al Mise per garantire lo sblocco tempestivo delle risorse, indispensabili alla ripresa dei cantieri, e l’emissione delle fideiussioni necessarie alla sottoscrizione dei contratti non ancora stipulati per le importanti commesse già aggiudicate ma a rischio di revocatoria da parte delle committenze. Quella finanziaria – spiegano i sindacati – è l’unica strada per garantire la sopravvivenza dell’azienda”. Sulla vertenza Tecnis, poi, è “assolutamente indispensabile procedere alla vendita, a garanzia della continuità aziendale”. Ora i sindacati temono che per entrambe le società possa tornare lo spettro del fallimento: “Se il ministero non individuerà al più presto una soluzione che possa salvaguardare queste due imprese e i loro lavoratori – concludono Feneal, Filca, Fillea - perderemo un patrimonio professionale di grande valore per il settore delle costruzioni italiano, pregiudicando la realizzazione di opere fondamentali per il Paese”.
Sulla vertenza Tecnis in prima fila ci sono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Catania, che hanno organizzato un presidio davanti la Prefettura (in via Etnea), a partire dalle ore 10, per “manifestare il proprio dissenso rispetto ai ritardi con i quali il ministero dello Sviluppo economico sta affrontando la vertenza dell’azienda di costruzioni”. A Catania la giornata di mobilitazione nazionale riveste un valore particolare, visto che è nella città siciliana che l'azienda ha la propria sede. "In particolare, è prima saltata la trattativa di vendita a Pessina Costruzioni, l’azienda che aveva proposto di acquistare in blocco tutte le attività", spiegano i sindacati: "In seconda battuta, si è arenata, per volontà del ministero, anche la possibilità di procedere con l’aggiudicazione provvisoria al secondo offerente, la Arechi e D’Agostino, la cui offerta era considerata economicamente vantaggiosa. Il ministero ha scelto di avviare approfondimenti sulla gestione commissariale”.
In questo modo viene dunque congelata anche la vendita e prosegue, di conseguenza, anche la fase commissariale che per i sindacati equivale a rischio il proseguo delle attività. “La vendita sarebbe invece un’operazione necessaria", concludono Fillea, Filca e Feneal: "Al contrario, la mancata ripresa delle attività per la immediata messa in vendita rischia di determinare il tracollo dell’azienda per il repentino aumento della situazione debitoria e il decremento dei ricavi. E lo scenario in questa prospettiva diventerebbe non certo rassicurante. Se il ministero dello Sviluppo economico non decide e se non si procede all'immediata vendita del complesso delle attività di Tecnis, verranno messi a rischio i posti di lavoro e danneggiati irrimediabilmente i fornitori. In sostanza, le opere rischierebbero di non poter più essere completate”.
Grande apprensione per la situazione della Tecnis anche a Palermo, dove Fillea, Filca e Feneal tengono un sit-in, a partire dalle 9, davanti la sede della Prefettura (in via Cavour). "Siamo molto preoccupati, il percorso della cessione alla Pessina si è interrotto", spiegano Piero Ceraulo (segretario generale Fillea Cgil Palermo), Paolo D'Anca (segretario Filca Cisl Palermo-Trapani) e Ignazio Baudo (Feneal Uil Palermo): "Abbiamo chiesto al ministero dello Sviluppo economico di portare avanti il percorso di accertamenti sulla procedura, nel più breve tempo possibile, per non compromettere la continuità delle attività aziendali e non causare aggravi finanziari sulla procedura". Ma a Palermo, a parte l'allarme legato al futuro dei lavoratori della Tecnis, c'è anche quello legato "al completamento dei lavori per la chiusura dell'anello ferroviario, la città ha bisogno di questa infrastruttura". Le parti sociali auspicano "l'immediata risoluzione" della vertenza, "in modo da far ripartire il cantiere, portare a termine il progetto, incentivare l'occupazione dei lavoratori e sostenere l'economia del territorio. La mancata cessione mette a rischio il completamento dell'opera che per Palermo sarebbe un evento tragico, non solo per la questione occupazionale, ma anche perché lascerebbe una città completamente sventrata e priva di una infrastruttura strategica".