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Un operaio di 35 anni è morto in ospedale a Monza dopo essere rimasto gravemente ferito da un grosso tubo metallico – tenuto sospeso da una gru – e che gli è caduto sul petto mentre lavorava in un'azienda di Nova Milanese (Monza), la Trater. Christian Catalano, residente a Desio (Monza), soccorso ieri pomeriggio dal 118, è morto in serata in seguito ai traumi riportati. Sulla dinamica dell'incidente sul lavoro indaga la Polizia Locale con i tecnici dell'azienda sanitaria territoriale. "La strage sul lavoro - commenta la Fiom Cgil Brianza - sta continuando. È una vergogna che il Governo abbia stabilito una riduzione dei premi assicurativi che le imprese pagano all'Inail, per la formazione e la prevenzione in materia di sicurezza e di tutela della salute".
"Anche se questo è il momento del dolore, dello straziante dolore, nel quale deve prevalere la vicinanza e la solidarietà del mondo del lavoro ai familiari noi non possiamo non denunciare il fatto che la strage sul lavoro sta continuando. Di lavoro si deve vivere e non morire. Si facciano le indagini, si stabiliscano le dinamiche, le cause e le responsabilità di quanto è avvenuto", scrive la Fiom Brianza in una nota.
"Siamo al sesto incidente mortale dall'inizio dell'anno nella sola Provincia di Monza e Brianza, due di questi sono giovani lavoratori metalmeccanici. Non ci stanchiamo a chiedere politiche e azioni differenti rispetto a quelle attuate finora. Le aziende diano priorità alla salute e la sicurezza dei lavoratori, facciano gli investimenti necessari, spendano in formazione ed informazione. E anche le istituzioni facciano la loro parte, servono assunzioni di personale destinato alla prevenzione ed al controllo, servono anche maggiori e più profonde ispezioni e verifiche nelle aziende", termina il comunicato.
Dura anche la presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil provinciali. “È inaccettabile che un giovane lavoratore perda la vita in fabbrica: il lavoro è vita, non possiamo continuare ad aggiornare quello che sembra diventare sempre di più un bollettino di guerra per la Brianza. Siamo feriti a morte!”. Le organizzazioni sindacali avevano promosso una marcia unitaria dei Responsabili dei lavoratori per la sicurezza (Rls) proprio pochi giorni fa, il 7 giugno: una manifestazione che aveva sfilato per le vie del centro città al grido “basta morti sul lavoro”.