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L’Italia è il Paese che ha registrato il maggior calo dei salari reali tra le maggiori economie dell’Ocse. A dirlo è il report “Prospettive dell’occupazione 2024” redatto dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico: “Nel primo trimestre del 2024, i salari reali erano ancora inferiori del 6,9% rispetto a prima della pandemia”.
Nella maggior parte dei restanti 35 Paesi Ocse si registra invece una crescita su base annua dei salari reali, in un contesto di inflazione in calo. In questa “classifica al contrario” siamo terzultimi, nel senso che fanno peggio di noi solo Repubblica Ceca e Svezia (per un confronto: la Germania registra un -2%, mentre la Francia addirittura il +0,1%).
Tornando all’Italia, il report segnala che “grazie ai rinnovi di importanti contratti collettivi, soprattutto nel settore dei servizi, il numero di dipendenti del settore privato coperti da un contratto collettivo scaduto è sceso nel primo trimestre del 2024 al 16,7% dal 41,9% dell’anno precedente. Ciò ha contribuito a spingere la crescita dei salari negoziati al 2,8% rispetto all’anno precedente”.
Nel complesso, si legge ancora nel report, la crescita dei salari reali “dovrebbe rimanere contenuta nei prossimi due anni: si prevede che i salari nominali (retribuzione per dipendente) in Italia aumenteranno del 2,7% nel 2024 e del 2,5% nel 2025”.
Gli esperti dell’Organizzazione così concludono: “Sebbene questi aumenti siano significativamente inferiori a quelli della maggior parte degli altri Paesi Ocse, consentiranno comunque un recupero di parte del potere d’acquisto perduto, dato che l’inflazione è prevista all’1,1% nel 2024 e al 2% nel 2024”.