“L’intervento a mezzo stampa dell’amministratore delegato di Stellantis fa cenno a una presunta condivisione con i sindacati relativamente alle missioni per gli stabilimenti italiani fino al 2030. La notizia, se fosse vera, sarebbe certamente una buona notizia. Ma la realtà è invece purtroppo diversa”. A dirlo è Samuele Lodi, coordinatore nazionale mobilità Fiom Cgil.

“In un contesto aziendale – prosegue – nel quale si registra un aumento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali pressoché in tutti gli stabilimenti, oltre allo stallo che riguarda la ‘giga factory’ di Termoli, su cui Stellantis non può certamente dichiararsi estranea alle decisioni essendo l’azionista di maggioranza del consorzio Acc, il tavolo automotive insediato presso il Mimit non ha prodotto al momento alcun accordo. Questa è una delle ragioni per le quali Fim, Fiom e Uilm hanno richiesto da tempo una convocazione da parte della presidente del Consiglio, per affrontare i temi che purtroppo non hanno ancora trovato alcuna risposta positiva”.

Per Lodi “garanzie per tutti gli stabilimenti, nuovi modelli, volumi produttivi, garanzie e rilancio occupazionali, della ricerca e dello sviluppo, sono tematiche fondamentali sulle quali l’azienda non ha dato ancora certezze. È quindi evidente come non si siano determinate le condizioni per definire alcun tipo di accordo”.

L’esponente Fiom così conclude: “Il confronto sul futuro dell’automotive in Italia non lo si può fare attraverso dichiarazioni alla stampa ma al tavolo istituzionale, con governo e sindacati. E Stellantis deve dare quelle garanzie che sono fondamentali per la prospettiva industriale e per il futuro di migliaia di lavoratrici e lavoratori”.