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“Non è ancora arrivata nessuna nuova risposta certa da parte di Stellantis in merito alle prospettive dei siti di Pomigliano d’Arco e Cassino”. A dirlo è Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, in merito all’incontro di martedì 28 maggio.
“A Pomigliano d’Arco l'annuncio del prolungamento della produzione della Pandina fino al 2029 difficilmente potrà compensare i volumi in calo del Tonale e quelli già esigui dell'Hornet, e soprattutto non guarda al futuro dal punto di vista dell'innovazione di propulsori con minor impatto ambientale”, spiega Lodi: “Le decisioni di Stellantis in questo senso sono chiare, investono in altri Paesi, e lo stabilimento di Pomigliano è l’unico in Italia in cui a oggi non sono previsti modelli elettrici”.
A Cassino “gli annunciati nuovi modelli elettrici di Stelvio e Giulia e l'affiancamento di un non ben definito nuovo modello dovrebbero partire solamente dal 2025 e nel 2026”, prosegue l’esponente sindacale: “Quindi anche nei prossimi anni i lavoratori rischiano di avere ancora pesanti ripercussioni economiche per il prevedibile prosieguo del ricorso ad ammortizzatori sociali”.
Nel frattempo in entrambi i siti “si registrano peggioramenti delle condizioni di lavoro che hanno portato anche allo sciopero a Cassino nei giorni scorsi. Tutte le aziende della componentistica sono in grandissima difficoltà con prospettive cupe per i lavoratori. Stellantis, dal canto suo, ha nuovamente chiesto al governo un sostegno per aumentare la competitività produttiva e gli incentivi alla domanda”.
Per la Fiom Cgil “le risorse pubbliche devono essere vincolate a precisi impegni e garanzie occupazionali di tutela delle competenze e di rilancio per le lavoratrici e i lavoratori, che devono tradursi anche in forti investimenti in ricerca e sviluppo, che ancora a oggi purtroppo non sussistono”.
Lodi così conclude: “Per questo ribadiamo la necessità di un tavolo di confronto a Palazzo Chigi dove siano affrontate tutte le criticità che ancora persistono e che vedano Stellantis assumersi impegni e dare garanzie per il raggiungimento e superamento della produzione di un milione di veicoli e per la rigenerazione dell’occupazione nel nostro Paese, auspicando che si determinino tutte le condizioni per un accordo di sviluppo”.