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“Dall’atteggiamento assai sfuggente tenuto martedì 11 giugno da Acc al ministero delle Imprese, si evince che il progetto di costruzione della gigafactory a Termoli non è semplicemente rinviato di qualche mese, ma sospeso per lo meno fino alla fine dell’anno, senza alcuna certezza per il futuro”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr.
“È questa una situazione – proseguono i sindacati – che non possiamo accettare e per cui abbiamo chiesto a governo e Regione Molise di intraprendere un’azione comune finalizzata a ottenere chiarezza da Acc e dalla stessa Stellantis”.
Acc si è detta indisponibile difatti “a portare avanti qualsiasi discussione fino a fine anno, di conseguenza ha interrotto il negoziato che pareva fino a poche settimane prossimo a un’intesa. La sua giustificazione è duplice: verte da una parte sul rallentamento della domanda di veicoli elettrici, dall’altra sulla necessità di un aggiornamento tecnologico sulle batterie da produrre”.
I sindacati, di fronte a tutto ciò, chiedono innanzitutto “al governo di aiutarci a forzare la mano su Acc affinché sveli le sue strategie, anche perché sono in ballo quasi 400 milioni di incentivi pubblici”. Al contempo chiedono a Stellantis di “assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, di chiarire quali motori produrrà a Termoli e per quanti anni, giacché non ci possono bastare rassicurazioni di principio come quelle ricevute ma non corroborate da precise assegnazioni produttive”.
Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr, inoltre, chiedono a Stellantis di “assumersi le proprie responsabilità anche verso Acc, di cui al contempo è sia il principale azionista sia il principale cliente”. E così concludono: “Il Mimit parla di rincontrarci a settembre, ma per noi Termoli è uno degli stabilimenti su cui fare chiarezza al tavolo generale dell'automotive che ci aspettiamo venga assunto dalla presidenza del Consiglio nelle prossime settimane”.