"I lavoratori di Stefanel sono molto arrabbiati per quello che sta succedendo, pensavano che con l'arrivo dei due fondi di investimento internazionali le cose sarebbero migliorate, invece questo non è avvenuto. Il risultato è che ora si chiede una drastica riduzione dell'occupazione. Secondo quanto ci è stato comunicato dalla proprietà, dei 253 dipendenti attuali la cassa integrazione, seppur a rotazione, dovrà interessare 244 lavoratori". A dirlo è la segretaria provinciale della Filctem Cgil di Treviso Cristina Furlan, spiegando la situazione attuale dell'azienda di moda che ha chiesto e ottenuto dal tribunale di Treviso il concordato in bianco.
"Ci è stato annunciato il trasferimento di alcune funzioni amministrative a Milano, l'esternalizzazione di altre e il trasferimento delloperation in un nuovo sito produttivo in provincia di Treviso ancora da identificare. Tutto ciò per ridurre i costi: la riduzione passa, come sempre, dalla riduzione dell'occupazione", prosegue l'esponente sindacale. L'azienda di Ponte di Piave è finita in difficoltà dopo aver registrato nel semestre un rosso di quasi 21 milioni a fronte di un patrimonio netto di 7,5 milioni di euro. "Ma il problema è più profondo", conclude Furlan: "Da tempo i lavoratori facevano presente che il posizionamento del brand è sbagliato, che bisognava cambiare. Ma non sono mai stati presi in considerazione, e non si è fatto nulla. Così siamo arrivati a oggi, con la Stefanel che si trova in una situazione molto complicata, ed il suo futuro forse sarà quello di trasformarsi da un'azienda tessile a una commerciale".