“Dichiarato lo stato di agitazione per tutto il personale dipendente Amazon Logistica e Amazon Transport”. A riferirlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a seguito “dell’intenzione di non voler procedere, dal mese di gennaio, all’erogazione di quanto previsto dal rinnovo del contratto nazionale per logistica, trasporto merci e spedizione”.

“Abbiamo immediatamente diffidato le direzioni aziendali dal mettere in atto un’azione scorretta e contraria al sistema di relazioni sindacali in essere che porterebbe la totalità dei dipendenti a non vedersi incrementata in alcun modo la retribuzione in ragione del rinnovo contrattuale – spiegano le tre organizzazioni sindacali -. Questo esito è inaccettabile e non è coerente con le disposizioni condivise col rinnovo del ccnl”.

Il segretario della Filt nazionale, Michele De Rose, spiega che “Amazon, in una prima fase, definiva autonomamente le politiche retributive. Con l'accordo sulle relazioni industriali del 2021 il tema della valorizzazione economica del personale è diventato elemento di negoziazione tra sindacato e azienda.

Ogni anno si effettuava una trattativa che ha prodotto risultati sia sul piano normativo come per esempio sui buoni pasto che direttamente sulla valorizzazione economica. Questo confronto nel 2024 è slittato, per volontà di Amazon, perché sarebbe stato concomitante col rinnovo del ccnl”.

Dopo il rinnovo del contratto, lo scorso 6 dicembre, è emerso però che “Amazon ha messo in previsione che le retribuzioni del 2025 non modificano quelle del 2024 e quindi non applicano la parte economica del nuovo contratto. Le motivazioni sono che devono rifare la previsione dei costi e del budget e che esiste un aumento già superiore alla retribuzione".

Quest’ultimo motivo è in parte è vero, ma viene applicato solamente a lavori con alcune particolarità, ci dice De Rose: “Ieri sera, ad esempio, sono stato a fare un'assemblea in uno stabilimento Amazon dove lavorano solo di notte, quindi per questo motivo ci sono differenze, perché si tratta di un lavoro più accentuato su alcune fasce orarie e con particolari elementi organizzativi.

Noi adesso abbiamo deciso lo stato di agitazione – prosegue -, aspettiamo che il 20 gennaio siano pubblicate le buste paga e, se non si trovano gli aumenti siamo determinati delle azioni che porteranno sicuramente alla mobilitazione della categoria, per tutti i dipendenti diretti degli impianti Amazon che sono diffusi sul territorio nazionale”.

"I lavoratori sono naturalmente contrariati per questo mancato riconoscimento del beneficio economico, quindi noi faremo le assemblee negli impianti Amazon per spiegare loro quanto stiamo facendo e per illustrare le motivazioni della mobilitazione che senza ripensamenti da parte dell'azienda – conclude il segretario della Filt – potrebbe sfociare nella proclamazione dello sciopero”.