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È stato firmato oggi tra sindacati delle costruzioni, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Associazione italiana calciatori e Associazione italiana allenatori di calcio un protocollo di collaborazione per promuovere il rispetto della dignità e dei diritti di chi lavora per la costruzione delle infrastrutture per i grandi eventi sportivi, insieme alla tutela della salute e la sicurezza di chi nelle infrastrutture sportive lavora, come gli atleti e i tecnici o vi partecipa e assiste da semplice spettatore. È quanto si apprende da una nota congiunta.
L'accordo siglato oggi è un'importante novità per il nostro Paese, dichiarano, "che non si ferma solamente alla collaborazione per i grandi eventi sportivi, ma rappresenta un modello anche per la costruzione e ristrutturazione delle infrastrutture sportive a partire dagli stadi in Italia, per promuovere la piena regolarità, sicurezza e legalità nella realizzazione di queste opere. Il mondo del calcio potrà così dare un importante contributo anche in Italia per veicolare messaggi e promuovere campagne importanti insieme al sindacato sulla salute e sicurezza di chi lavora nei cantieri e di chi in quelle infrastrutture sportive ci lavora e vive quotidianamente come gli atleti e i tecnici.”
"Negli ultimi anni - prosegue la nota - la costruzione degli stadi e delle infrastrutture per i prossimi mondiali in Qatar ha portato alla ribalta delle cronache le inaccettabili condizioni di vita dei lavoratori impegnati nei lavori di costruzione, immigrati edili (e non solo), sia per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro che per quanto riguarda la dignità e la giusta retribuzione degli operai. Per questo motivo il sindacato mondiale così come le rappresentanze internazionali dei calciatori e allenatori si sono resi protagonisti di importanti campagne organizzate dalle rispettive organizzazioni mondiali Fifpro e Bwi contro lo sfruttamento dei lavoratori".
"Un impegno costante che ha permesso una maggiore responsabilizzazione della Fifa e soprattutto una migliore tutela dei lavoratori. Sono stati raggiunti risultati rilevanti ma non consolidati – sottolineano le parti – e, per questo motivo, negli ultimi mesi l’impegno di Bwi e Fifpro si è intensificato con la progettazione di un Centro per i lavoratori e le lavoratrici migranti a Doha, che rimanga attivo anche dopo la conclusione dei mondiali di calcio di quest’anno".
Nell’auspicio che si apra anche in Italia una fase di realizzazione e ammodernamento di tutta l’impiantistica sportiva, dagli stadi ai palazzetti, alle infrastrutture di prossimità che consentano lo sport per tutti, questo accordo pone le basi per un modello che tenga insieme sviluppo, diritti e dignità dei lavoratori, tutela della salute e della sicurezza di lavoratori, atleti e tecnici oltre che al rispetto di tutti gli standard di impatto ambientale. "Lo sport - concludono - è portatore di valori quali la solidarietà, il rispetto dell’avversario e delle regole, la salute fisica e mentale, la felicità, tutti valori che però si realizzano pienamente solo in una società che si fonda sul rispetto dei diritti fondamentali di chi lavora.”