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“Ancora una volta siamo costretti a denunciare il ricorso a uno dei cosiddetti 'contratti pirata' in un cambio di appalto da parte di una pubblica amministrazione. Parliamo dei servizi museali del comune di Spello, passati dalla società cooperativa Sistema Museo alla società pugliese Athena Promakos, che non applicherà ai lavoratori del servizio il ccnl di riferimento firmato da Cgil, Cisl e Uil, ma un contratto con molte meno garanzie per i lavoratori, siglato da un'organizzazione non rappresentativa”. A denunciarlo in una nota sono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell'Umbria che sottolineano anche di aver chiesto un incontro urgente, presso l'ispettorato territoriale del lavoro di Perugia, al sindaco di Spello, Moreno Landrini, all’azienda subentrante RTI Promakos e all’azienda uscente Sistema Museo, per espletare correttamente il cambio appalto dei servizi museali del comune di Spello, dove erano in forza quattro lavoratrici.
“Compito del sindacato è quello di tutelare lo stato occupazionale e i diritti di tutti i lavoratori coinvolti nell’appalto, evitando, come sempre più spesso succede, un dumping contrattuale che per i lavoratori significa meno salario, meno diritti e peggioramento delle condizioni lavorative. Purtroppo – continuano i sindacati - all’incontro del 7 febbraio presso l'ispettorato del lavoro, né il consorzio Promakos, né il Comune di Spello si sono presentati. Non solo, la dirigente del Comune, Sara Ciavaglia, in una lettera precedente ci rassicurava sul fatto che l’azienda avesse già contattato tutto il personale sistemando ogni cosa, fino a considerare addirittura irrituale la richiesta del sindacato, in nome della libertà di impresa. Caro sindaco – insistono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - non ci siamo proprio: da quando il Comune si erge a difesa dell’impresa senza coinvolgere i lavoratori?. In Italia c’è una Costituzione che prevede il ruolo del sindacato a tutela di tutti i lavoratori – concludono i sindacati - quindi attendiamo una convocazione al più presto per poter garantire il corretto rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori del sistema museale di Spello”.