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Si è svolto questa mattina, in video conferenza con il Mise, l’incontro per la Speedline alla presenza del Ceo della Ronal Group, multinazionale svizzera. Il motivo che ha portato il Cda a decidere la chiusura dello stabilimento di Tabina a Santa Maria di Sala in Provincia di Venezia, e delocalizzare la produzione, sembra essere dovuto all'andamento negativo del mercato, in particolare nella fase della pandemia, e all'eccesso dell'offerta di ruote anche collegato alla concorrenza cinese. Nel 2021 Speedline ha perso 23 milioni di euro. Ronal Group produce 15 milioni di ruote in tutto il Mondo e 800mila ruote nello stabilimento di Speedline. Lo dichiarano Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive Fiom, Silvia Spera, Area Politiche Industriali Cgil, Manuela Musolla Fiom Venezia, e Ugo Agiollo, Cgil Venezia
La chiusura dello stabilimento, nel quale sono impiegati oltre 620 lavoratrici e lavoratori diretti, oltre a circa 200 dell'indotto "sarebbe un disastro per le prospettive industriali e occupazionali del territorio e un duro colpo alla filiera del “Made in Italy” in particolare quella dell’extra lusso che peraltro è tutt’altro che in crisi. È necessario quindi richiamare alle proprie responsabilità le aziende a cui forniscono i cerchioni per le auto, a partire da Lamborghini, Ferrari e Maserati, che stanno predisponendo, tra l'altro, nuovi modelli per il futuro".
La Fiom e la Cgil quindi "hanno chiesto di dare avvio all'apertura del confronto ma senza pregiudiziali, con l'obiettivo del mantenimento delle produzioni e della tutela occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, richieste sostenute da parte di tutte le Istituzioni nazionali e territoriali presenti al tavolo".
L'azienda ha annunciato la sospensione della decisione per il periodo del confronto, tempo che deve servire a trovare la soluzione per mantenere la produzione e l’occupazione. "Ora - secondo i sindacati - è necessario che tutti i soggetti, a partire dal Mise alla Regione Veneto, mettano a disposizione del tavolo tutti gli strumenti utili a garantire l’occupazione e il rilancio dell’azienda":
Questa vicenda è l’ennesimo segnale che nel settore sono in atto cambiamenti, tecnologici e organizzativi che mettono a rischio 50 mila posti di lavoro. E' per tali ragioni che chiediamo un tavolo sul settore con il Governo e le imprese per predisporre gli strumenti utili a prevenire il proliferare di nuove crisi industriali. E' necessario un piano straordinario per il settore automotive e per tutta la filiera, perchè è a rischio un intero settore strategico per l'industria del nostro Paese. Domenica 19 dicembre saremo alla manifestazione indetta dalle segreterie di Fiom e Fim di Venezia alle ore 11 a Villa Farsetti di Santa Maria di Sala, con il corteo che partirà alle ore 10 dallo stabilimento di Speedline".