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Stipendi pagati in ritardo, istituti contrattuali come i buoni pasto non sempre corrisposti, calcolo sbagliato delle retribuzioni. I somministrati delle agenzie Temporary, Lavorint, Tempus e Tempor, riconducibili ad Attal Group, impiegati nei settori più diversi, stanno patendo questo trattamento. E, quel che è peggio, senza che una comunicazione sia arrivata preventivamente alle organizzazioni sindacali, con le quali peraltro le società hanno dimostrato di non voler avere alcun confronto.
Stato di agitazione
Per questo Nidil Cgil, Felsa Cisl e UilTemp hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori delle agenzie, migliaia in tutta Italia, e si riservano di intraprendere altre azioni per ristabilire il diritto a ricevere le giuste retribuzioni, anche attivando se necessario la responsabilità in solido nei confronti delle aziende utilizzatrici.
“Nei primi mesi dell’anno abbiamo assistito a sistematici ritardi nei pagamenti – scrivono in una nota i sindacati di categoria degli atipici -, alla non corretta applicazione degli istituti contrattuali, soprattutto quando l’utilizzatore è un ente o un’agenzia della pubblica amministrazione, finanche alla non corretta determinazione della retribuzione. In molti casi si procede con acconti e saldi, che non consentono di leggere i cedolini paga con la trasparenza necessaria per conoscere con certezza la retribuzione percepita”.
Precariato più totale
“Ci pagano in ritardo, ieri ci hanno accreditato lo stipendio di febbraio – ci dice Andrea Barbaria, autista di autobus dell’azienda di trasporto pubblico Ast di Palermo, tre contratti con altrettante agenzie di somministrazione e tante proroghe, per quattro anni e mezzo complessivi di lavoro -. Viviamo nel precariato più totale, le ferie le vediamo con il cannocchiale, le possiamo godere sempre dopo i dipendenti diretti perché facciamo i tappabuchi, le trasferte non ci vengono pagate. E dopo quattro anni e mezzo di sacrifici, con orari devastanti, la mattina sveglia prestissimo, la sera non sai che ora tornerai a casa, c’è l’incertezza di cosa ne sarà di noi domani. Così lavoriamo davvero male”.
Per rimanere in Sicilia, gli addetti del cantiere di igiene ambientale del Comune di Corleone, lamentano l’applicazione parziale del contratto collettivo (Fise-Assoambiente) e il mancato pagamento dei buoni pasto, dell’indennità giornaliera per il lavaggio degli indumenti, dell’indennità conducente. Ma le situazioni sono diverse a seconda dell’azienda in cui il lavoratore è impiegato. Nidil, Felsa e UilTemp invitano i somministrati di Temporary, Lavorint, Tempus e Tempor a prendere contatti con le strutture locali dei sindacati per procedere alla corretta verifica della retribuzione.