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Prendere dei soldi che spetterebbero a te di diritto per salvare la comunità nella quale vivi. È quello che è accaduto a Bacoli in provincia di Napoli - Comune a Nord ovest della penisola flegrea affacciato sul golfo di Pozzuoli - dove l’amministrazione comunale e le rappresentanze sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp e Ui Fpl hanno raggiunto nei giorni scorsi uno storico accordo: i dipendenti comunali hanno, infatti, deciso di indirizzare una somma pari a circa 100 mila euro a loro destinata per il salario accessorio a finanziare invece opere pubbliche utili per il popolo, per il territorio e per contribuire al ripianamento dei conti di un Comune gravemente in dissesto.
Sì perché, come ci conferma il sindaco, Bacoli è alle prese con una delicata situazione di bilancio. “Siamo un Comune in dissesto dal 2018, con un'amministrazione giovane, espressione di una classe politica alternativa rispetto a quella che ha governato la città nel passato, che ha iniziato un percorso di collaborazione con la comunità e con i suoi dipendenti comunali: ognuno fa più del proprio dovere con l’obiettivo di risanare l’ente e di rilanciare il nostro territorio che per la prima volta nella sua storia vive questa piaga del dissesto”, racconta Josi Gerardo Della Ragione, il 34enne giovane primo cittadino, paladino della legalità e della trasparenza.
In questo difficile percorso di risanamento dei conti, che investe Bacoli come tanti altri Comuni campani, si inserisce l’accordo sul salario accessorio devoluto: “Nel corso della trattativa - racconta Della Ragione - si è convenuto, con la disponibilità piena da parte dei rappresentanti dei lavoratori di tutte le sigle sindacali, di destinare una parte consistente del fondo per le politiche di sviluppo del personale, relative a quest’anno, a favore del bilancio comunale, per finanziare sia opere e attività del comune utili alla comunità sia per affrontare il tema del ripianamento dei conti”.
Non un semplice ‘atto dimostrativo’ ma un fatto tangibile: “Parliamo di una cifra considerevole, circa 100 mila euro, che i dipendenti hanno deciso di destinare alla comunità di Bacoli”, aggiunge il sindaco che rimarca: “È una cifra molto importante. Un atto di vicinanza sincera dei dipendenti dell’amministrazione alla città e alla comunità che ci ha inorgoglito, perché mostra come la macchina comunale voglia perseguire l’obiettivo del risanamento e del rilancio della città”.
Un gesto di enorme potenza filantropica, che si cala in una realtà non solo a rischio finanziario ma anche, qui come ovunque, a eguale rischio occupazionale. “Il tema dell’occupazione è un dramma nella Pa e lo è soprattutto nelle amministrazioni locali che sono lasciate sole nell’affrontare i problemi del quotidiano. Noi siamo un municipio modello in negativo: negli anni ‘80 avevamo 500 dipendenti comunali mentre oggi, a fronte di circa 27 mila abitanti, ne abbiamo circa 100, molti di questi prossimi alla pensione, e stanno facendo tutti un lavoro abnorme per superare le difficoltà”.
Da qui l’appello del sindaco al governo: servono assunzioni, superando anche i limiti che un Comune in dissesto deve affrontare anche dal punto di vista burocratico per procedere a nuovi ingressi. “Cerchiamo risposte a livello nazionale - afferma il sindaco bacolese -, mentre a livello locale rispondiamo con la rete tra amministratori, cittadini e dipendenti comunali. Ed è per questo che l’accordo raggiunto mostra con forza quanto sia falsa una certa idea del lavoratore pubblico: sono persone che lavorano, lavorano tanto e in una fase difficile come questa sanno facendo molto di più del loro dovere, mettendosi come in questo caso al servizio della comunità con segnali importanti”.
Quanto pesi la voglia di prendersi cura della comunità è anche nelle parole della "controparte", quelle di Franco Napolitano, coordinatore della Fp Cgil al comune di Bacoli, che così parla dell’intesa raggiunta: “È un qualcosa che va oltre l’accordo sindacale: siamo parte della comunità bacolese e abbiamo sentito con forza, fuori da ogni retorica, la necessità di darle qualcosa. E lo abbiamo fatto anche perché dal sindaco abbiamo risposte concrete”.
Pare infatti che a Bacoli si sia determinata una felice congiuntura: “Benché ci sia una differenza di età col sindaco - spiega Napolitano - la visione è comune: mettere al centro Bacoli e la sua comunità. L’accordo raggiunto in realtà è una tappa di un percorso che ci vede insieme per perseguire il bene e lo sviluppo del territorio. È un sindaco che vuole fare le cose, in trasparenza, praticando legalità e puntando allo sviluppo di questo piccolo gioiello che è Bacoli. Insomma le cose che abbiamo sempre sostenuto ora trovano nel sindaco un catalizzatore. Ha una grande energia e ha volontà di coinvolgere tutte e tutti e di cambiare effettivamente le cose”.
Se quindi questa è una tappa di un percorso, la prossima – che non dipende strettamente da questi attori in campo – riguarda il vitale bisogno di nuove assunzioni: “Siamo un Comune in dissesto e in una difficile situazione occupazionale, siamo pesantemente sotto organico e la grande parte dei lavoratori dell’amministrazione comunale sono vicini alla pensione. C’è bisogno di nuove assunzioni, ora è il momento di assumere”. Non solo per quel gioiello che è Bacoli, ma per l’intero mondo dei servizi pubblici.