La crisi dell’automotive sembra davvero non avere fine. Le difficoltà di Stellantis, e il sostanziale disimpegno della casa automobilistica dall’Italia, sta travolgendo anche i suoi numerosi fornitori. È il caso della Sodecia (ex F&B) di Raiano (L’Aquila), produttrice di particolari di carrozzeria interna in ferro o alluminio, ripari del calore in alluminio e particolari di rinforzo in ferro.

Dopo un primo ciclo di cassa integrazione ordinaria, il 6 settembre scorso la società ha comunicato il prolungamento dell’ammortizzatore sociale per ulteriori cinque settimane. La misura, iniziata formalmente il 2 settembre, si concluderà il 5 ottobre prossimo. L’azienda è monocommittente per Stellantis, i dipendenti interessati sono 50.

Forti sono le preoccupazioni dei sindacati per il futuro: la condizione di monocommittenza e la forte specializzazione produttiva rendono l’azienda vulnerabile alle fluttuazioni sia di Stellantis sia del proprio mercato. Il timore è che, esaurita la cassa integrazione, l’azienda possa passare ai contratti di solidarietà.

Il commento dei sindacati

“Il quadro è complesso, ora si tratterà di capire se la cassa integrazione sarà sufficiente o si dovrà fare ricorso a strumenti diversi”, spiega la segretaria generale Fiom Cgil L’Aquila Elvira De Santis: “Valuterà l'azienda in base all'andamento del settore e delle proprie commesse. Di certo rimane alta la possibilità del contratto di solidarietà, come avvenuto alla Marelli”.

De Santis rileva che “anche questa realtà è da prendere in considerazione, non può cadere nel dimenticatoio, perché è legata alla produzione e quindi ai rallentamenti dell’ex Sevel di Atessa”. La segretaria provinciale Fiom così conclude: “Questo accade per le aziende mono committenti, come anche la Magneti Marelli di Sulmona. Entrambe sono legate a Stellantis, nel bene e nel male”.