Fronte sindacale compatto nella vertenza dei lavoratori Sma Simply, la catena francese di supermercati del gruppo Auchan presente in Italia con 270 punti vendita e circa 8.700 addetti. Prosegue, infatti, lo stato di agitazione proclamato nei mesi scorsi da Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil contro “le dismissioni e le cessioni nell'ambito del processo di progressiva trasformazione del modello distributivo in una logica multiformat annunciato dalla direzione aziendale, operazione che a oggi ha coinvolto oltre 300 dipendenti della catena di supermercati”. Le tre sigle puntano il dito contro “le voci sempre più insistenti di trattative per la cessione della rete di vendita Sma Simply ad altri gruppi, a partire da Conad” e stigmatizzano la paventata vendita a spezzatino considerato che “fra le varie ipotesi ci sarebbe quella di vendere a diversi altri player della distribuzione moderna organizzata, a pezzi e a rate, molti se non tutti i 270 punti vendita italiani”. I sindacati ricordano “le recenti cessioni perfezionate sulla piazza di Roma, avvenute senza accordo con il sindacato territoriale”, comportando “un sensibile peggioramento delle condizioni normative e salariali dei lavoratori interessati”.
Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil denunciano anche i “fallimentari piani di rilancio commerciale” avviati dal gruppo, che “sta attraversando una profonda crisi da ormai dieci anni”. Per i sindacati, l'unico risultato che l'azienda si può intestare “è quello di aver tagliato il costo del lavoro, creando un profondo senso di sfiducia fra gli addetti che vivono e lavorano senza certezze sul loro futuro”. Filcams, Fisascat e Uiltucs da più di due anni “rivendicano il diritto di poter conoscere le reali intenzioni della famiglia Mulliez rispetto alle prospettive e alle reali intenzioni dell'azienda di sua proprietà nel mercato distributivo italiano”, dicendosi disponibili “a condividere un percorso di governo di questa difficile fase di crisi con l'obiettivo di garantire gli attuali livelli occupazionali”. I sindacati, inoltre, ricordano di aver lottato affinché “eventuali cessioni ad altre catene o gruppi,avvenissero non solo nel rispetto della legge, ma offrissero garanzie concrete per il futuro degli addetti”.
“Sma Simply – prosegue il comunicato – ha per tutta risposta alzato un muro, rifiutandosi di fornire corrette informazioni, evitando qualsiasi confronto di merito, manifestando insofferenza per le nostre richieste e, fatto ancora più grave, totale assenza di idee e progetti per aggredire la verticale caduta dei ricavi”. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, in conclusione, ribadiscono la ferma contrarietà “a operazioni di vendita che si configurino come il classico spezzatino e a cessioni che non offrano garanzie di mantenimento degli attuali diritti e delle attuali tutele derivanti dalla contrattazione nazionale e integrativa per l lavoratori interessati”. Le tre sigle si dichiarano infine disponibili sin “da subito a un negoziato vero e trasparente sul futuro della rete di vendita che metta al centro la difesa dell'occupazione, il rilancio dell'impresa e valorizzi finalmente il ruolo di corrette relazioni sindacali a tutti i livelli”.