PHOTO
Sette lavoratori e lavoratrici vengono lasciati a casa da Sixtema, la storica azienda di servizi informatici con sede a Modena. Ma il sindacato non ci sta: è già partita la protesta, che ha visto martedì 30 gennaio la proclamazione dello stato di agitazione, con sciopero e presidio davanti alla sede.
È una vera e propria doccia fredda, quella riservata a sette lavoratori all’inizio dell’anno. Così la definisce la Filcams Cgil locale. Sixtema, va ricordato, è un’azienda ex emanazione di Cna da tempo acquisita da Infocert, impresa che fa parte del gruppo quotato in borsa Tinexta.
L’annuncio dei licenziamenti
La direzione aziendale ha comunicato il licenziamento ai lavoratori: tre a Modena, altri occupati nelle sedi minori di Firenze e Ancona. Il motivo? La loro mansione è stata soppressa, ragione per cui “sono licenziati in tronco”. Il sindacato di categoria si è subito attivato, per capire la situazione reale e perché Sixtema, tradizionalmente attenta alle relazioni sindacali, avesse agito in modo unilaterale e senza aprire un confronto.
“Parliamo di un’azienda di 120 dipendenti, quasi tutti impegnati nella sede modenese e dove da sempre esistono ottime relazioni sindacali - afferma Alessandro Santini della Filcams Cgil -. Abbiamo appena sottoscritto un buon accordo integrativo e dove da sempre il confronto è aperto e trasparente. Per questo ci saremmo aspettati una convocazione che, invece, è arrivata quando i lavoratori erano stati licenziati al mattino”.
Di fronte al fatto compiuto
Già da tempo in azienda è in atto una discussione sui carichi di lavoro e della possibilità di assumere personale. “Troviamo ancora più assurdo - prosegue Santini - non aver aperto un tavolo negoziale per affrontare magari un ragionamento di riconversione di queste figure professionali. Si è semplicemente deciso di soprassedere sul punto delle relazioni sindacali e metterci di fronte al fatto compiuto, andando però così a minare l’ottimo rapporto che contraddistingueva le relazioni interne a Sixtema”.
Dopo il licenziamento, la Filcams e i delegati hanno rifiutato la chiamata dell’impresa, spiegando che ormai non c’erano i presupposti per un incontro, davanti a una situazione di stallo e non con i lavoratori già espulsi.
La mobilitazione
La protesta non si è fatta attendere. E così proprio il 30 gennaio è stato aperto lo stato di agitazione e proclamato uno sciopero per tutta la giornata con presidio dalle ore 11 alle 12 (via Malavolti, 5), durante il quale si è svolta l’assemblea sindacale.
“Con questa azione chiediamo che l’azienda ritiri i provvedimenti e apra un tavolo di confronto utile - spiega ancora la Filcams Cgil - per valutare altri percorsi attraverso i quali salvaguardare i posti di lavoro e permettere comunque all’azienda di riorganizzarsi”.
La solidarietà dei delegati Cna
A supporto del complesso scenario di Sixtema arriva anche l’intervento dei delegati della Cna di Modena. “Le Rsa – si legge - desiderano far sentire forte e a gran voce la loro vicinanza e solidarietà ai colleghi di Sixtema, che per lunghi anni hanno collaborato come un’unica famiglia. Quanto sta succedendo è del tutto inaccettabile, soprattutto per i modi e i tempi, si vogliono gettare al vento anni di proficua collaborazione e ottime relazioni sindacali”.
E ancora: “Di fronte a una realtà quotata in borsa, non possiamo pensare che non sia possibile trovare una soluzione per questi lavoratori che non sia il licenziamento, i problemi qualora si presentino, vanno affrontati con un confronto tra le rappresentanze sindacali e quelle aziendali, in virtù anche di una storia di buoni rapporti tra le parti”. Infine, assicurano, “ci batteremo al loro fianco con ogni mezzo ein ogni modo possibile, per salvaguardare in primis il posto di lavoro e soprattutto la dignità che tutti meritano”.