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Oggi, al ministero dello Sviluppo economico, la delegazione sindacale di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil nazionale e provinciale e le Rsu dell’azienda Corneliani hanno incontrato il ministro Giorgetti per cercare di trovare una soluzione positiva alla vertenza dell’azienda mantovana che interessa oltre un migliaio di lavoratori, per lo più donne. “È positivo – rendono noto le sigle - che il ministro abbia condiviso con noi la necessità di salvaguardare l’azienda e livelli occupazionali, ritenendo la Corneliani un esempio di Made in Italy nel mondo e di alta professionalità manifatturiera. Si è, inoltre, impegnato a percorrere tutte le strade normative e legislative possibili affinché si possa sbloccare l'immissione di capitale di 10 milioni di euro da parte di Invitalia, grazie all’art. 43 del Decreto Rilancio, così come era stato sottoscritto a luglio scorso al Mise”.
Finora ciò non è stato possibile, spiegano, "poiché gli investitori terzi, che hanno manifestato interesse verso una quota dell’azienda, non sono stati in grado di presentare offerte di ingresso nella società tali da tutelare l'azienda e i lavoratori nel loro insieme. Per questo - insistono le segreterie nazionali di Filctem, Femca Uiltec - è necessario individuare, in tempi brevi, delle soluzioni che consentano ad Invitalia di intervenire nell’azienda superando quelle norme europee che rischiano di configurare questa immissione di capitale, come aiuto di stato”.
Con il ministro i sindacati hanno chiesto al Cda e soprattutto al socio di maggioranza, il fondo Investcorp, "di non procedere con un concordato liquidatorio, ma di continuare con un concordato in continuità lavorativa o, in alternativa, di valutare un'amministrazione straordinaria. Positiva anche la proposta del ministro di accedere, eventualmente, ad altri fondi, come Cassa depositi e prestiti, se fosse necessario”.
Il sistema moda nel suo complesso ha bisogno di sostegno per riuscire a superare il periodo di crisi scatenato dalla pandemia da Covid 19, che ha visto diminuire i consumi di questi prodotti in maniera generalizzata in tutto il mondo. "Dobbiamo salvaguardare e difendere imprese e lavoratori perché siano pronte quando i consumi torneranno a salire, il rischio è di perdere per sempre pezzi sostanziali di industria manifatturiera italiana e con loro tanta manodopera specializzata. Per questo, a margine dell’incontro, abbiamo presentato al neoministro Giorgetti il documento politico di sostegno e sviluppo del settore moda, sottoscritto lo scorso settembre con Confindustria Moda, chiedendo urgentemente la riapertura di un tavolo ministeriale dedicato alle problematiche di questo settore nel suo complesso e per dare risposte ad aziende e lavoratori”, hanno concluso Filctem, Femca, Uiltec.