Il Senato, nei giorni scorsi, in prima lettura ha approvato il testo della legge delega sui contratti pubblici, apportando modifiche positive. "Consideriamo importante l'approccio di carattere generale di intervenire sul Codice non in maniera sistemica, perché ciò avrebbe comportato, di fatto, il blocco del sistema degli appalti pubblici, ma modificandone alcuni aspetti per migliorarne la sua concreta attuazione, attraverso la stabilizzazione della norma e superando una visione pericolosa e tutta protesa a una gestione emergenziale degli appalti". Inizia così il commento dei segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello e Tiziana Bocchi.

"Riteniamo pertanto positivo il forte richiamo al principio di inderogabilità delle misure a tutela del lavoro - proseguono -, della sicurezza, del contrasto al lavoro irregolare, della legalità e della trasparenza. Come pure è importante l’avere escluso, in ogni caso, dalla possibilità del ribasso, insieme ai costi della sicurezza, anche quelli relativi alla manodopera, consolidando l'aspetto applicativo dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, come elemento vero per la lotta al dumping contrattuale".

"È altresì importante - a loro avviso - che sia stato affermato il principio della garanzia delle stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell'appaltatore; l'obbligatorietà dell'applicazione del criterio dell'Oepv negli appalti ad alta intensità di manodopera; la qualificazione e  la riduzione delle stazioni appaltanti, da accompagnare con un potenziamento del personale e una formazione continua".

Sarà necessario, però, che, nel passaggio alla Camera "alcune questioni siano assolutamente modificate, perché costituiscono un arretramento rispetto alla legislazione attuale e depotenziano gli aspetti di principio non derogabili posti in premessa. In particolare, riteniamo prioritario recuperare in modo inequivocabile il principio dell'obbligatorietà delle Clausole Sociali per garantire, con la stabilità occupazionale, la tutela dei diritti dei lavoratori".

I sindacalisti aggiungono: "Chiediamo, poi, che la normativa, delicatissima, relativa all'articolo 177 del Codice, inerente gli affidamenti dei concessionari, sia regolamentata alla luce della sentenza d'incostituzionalità dell'articolo 177, che stabiliva l'obbligo di affidare all'esterno l'80% dei contratti di lavori, servizi e forniture. È auspicabile un ridimensionamento delle procedure negoziate senza bando di gara perché stanno alimentando, con le discriminazioni, un vero e proprio sistema di corruttela. Infine, è necessario, per come richiesto dalle direttive europee, cancellare la norma che permette l'utilizzazione del criterio del prezzo più basso".

Cgil, Cisl e Uil "continueranno la loro azione per sviluppare il confronto in tutte le sedi utili e auspicano che con la doverosa discussione della delega, nella competente Commissione della Camera, siano consolidati gli aspetti positivi e modificati, per come richiesto, gli aspetti negativi e di arretramento della delega".