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“La legge di bilancio 2024, di fronte ad un generalizzato aumento del costo della vita, non stanzia risorse adeguate per i rinnovi contrattuali, continuando a svilire il lavoro pubblico, su cui gravano, da tempo, pesanti penalizzazioni". Così Serena Sorrentino, segretario generale Fp Cgil, Domenico Proietti, segretario generale Uil Fpl e Sandro Colombi, segretario generale Uil-Pa, in occasione del presìdio di oggi al ministero della pubblica amministrazione, a Roma.
“Il governo è sordo alla richiesta di confronto delle parti sociali – aggiungono -. Le previsioni sui pensionamenti nella pubblica amministrazione da qui al 2030 ci dicono che oltre 700.000 persone andranno in pensione nelle amministrazioni pubbliche, dunque servono urgentemente risorse per un piano straordinario di assunzioni e per la stabilizzazione dei precari. È per questo che continueremo a manifestare e difendere diritti e aspettative dei lavoratori pubblici per cambiare la visione di questo governo che considera il pubblico impiego come un bancomat del governo", proseguono Sorrentino, Proietti e Colombi.
“Il ministro della P.a. dice chiaramente che tutto quello che abbiamo conquistato nella contrattazione deve tornare nel potere unilaterale delle amministrazioni, e rispolvera le pagelline di Brunetta. Lo diciamo chiaramente: siamo già valutati e non staremo zitti di fronte alla propaganda sulla produttività del lavoro pubblico. La pagella al ministro la daranno i lavoratori. Noi non siamo disponibili, ancora una volta, ad essere sacrificati per una mera logica ragionieristica di tenuta dei conti pubblici, a vederci privati di diritti e contrattazione e soprattutto non siamo più disposti ad assistere alle gravi penalizzazioni dello stato sociale, perché questa è la vera essenza del settore pubblico: noi lavoriamo per garantire i diritti di tutti”.
“Se si attacca il lavoro pubblico si attaccano i diritti di tutti i cittadini”, hanno concluso.