“Abbiamo chiesto al governo la necessità di dare una svolta alla vertenza della Sider Alloys”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil Uil nazionali, commentando l’incontro che si è tenuto giovedì 17 aprile presso il ministero delle Imprese, cui hanno partecipato il ministro Urso e la sottosegretaria Bergamotto, la Regione Sardegna, l’azienda, Invitalia (in qualità di socio) e le banche con capofila Unicredit.

L’incontro precedentemente rinviato, chiesto dai sindacati, si è reso necessario “per la grave situazione in cui versa lo stabilimento, le condizioni di incertezza e sacrificio che subiscono i lavoratori, nonché di degrado ambientale e a seguito dell’intervento della magistratura”.

Le tre sigle rilevano che “la situazione, che vede dal 2018 la presenza di Sider Alloys nella gestione degli impianti pressoché con capitale pubblico, è fallita, e occorre trovare una soluzione alternativa urgentemente e mettere in sicurezza i lavoratori”.

I sindacati giudicano “grave l’atteggiamento della proprietà e dei suoi legali che, dopo aver dato responsabilità al mondo dell’insuccesso tranne che a se stessa, ha minacciato e offeso i dirigenti sindacali”. A tal proposito le organizzazioni sindacali “diffidano l’azienda rispetto all’atteggiamento dimostrato durante l’incontro, ritenendoli fin d’ora responsabili di qualsiasi atto lesivo dei diritti sindacali e dei lavoratori. I lavoratori e le loro rappresentanze agiscono nel loro diritto di salvaguardare impianti e luoghi di lavoro strategici per il territorio e per il Paese”.

Fiom, Fim e Uilm così concludono: “Riteniamo positive le dichiarazioni del ministro in merito a che la vertenza Sider Alloys non è chiusa e a possibili interessamenti di altri soggetti industriali internazionali. Sarà calendarizzato un incontro con Invitalia prossimamente e nel minor tempo possibile per verificare lo stato di avanzamento degli investimenti relativamente a quanto concretamente realizzato”.