In Toscana arrivano gli sportelli “Salute e sicurezza sul lavoro” della Cgil: saranno aperti da oggi, 13 febbraio, e ogni secondo e quarto giovedì del mese (ore 17-18) a Firenze (via Tavanti 3), Empoli (via San Mamante 44), Scandicci (via Foscolo 9/11), Sesto Fiorentino (via Paganini 37). Per appuntamenti e contatti occorrerà scrivere a sportellosicurezza@firenze.tosc.cgil.it.

“Gli sportelli – si legge in una nota della Cgil – sono rivolti a lavoratrici e lavoratori per far conoscere i diritti su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dal contratto nazionale alla legislazione vigente su malattie e infortuni professionali, per una tutela individuale e collettiva della condizione lavorativa, per dare supporto, assistenza e informazione”. 

Sicurezza nei luoghi di lavoro, diritto costituzionale fondamentale e irrinunciabile

Con questa iniziativa, nata dalla collaborazione fra più soggetti (Camera del Lavoro, Uffico Vertenza, Inca e categorie), la Cgil lancia una campagna territoriale di rivendicazione e tutela e con Rsu, Rsa, Rls e Rlst ribadisce con forza che “la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono un diritto costituzionale fondamentale e irrinunciabile. I recenti tragici infortuni, come la strage di via Mariti (di cui a breve ricorre il primo anniversario) e l’incidente al deposito Eni, che hanno causato morti e feriti gravi, evidenziano – insieme allo stillicidio quotidiano di morti e feriti sul lavoro – l’urgente necessità di porre anche nel nostro territorio la massima attenzione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, senza mai abbassare la guardia anzi alzandola”.

“Il rispetto delle normative, l’applicazione dei contratti nazionali, una formazione adeguata per i lavoratori e un efficace sistema di vigilanza e ispezione da parte degli enti preposti – continua la Cgil – sono elementi imprescindibili per garantire ambienti di lavoro sicuri e salubri. La precarietà, la messa in discussione dei diritti dei lavoratori, il continuo ricorso ad appalti e subappalti e lo sfruttamento lavorativo hanno contribuito a rendere i luoghi di lavoro meno sicuri. La Cgil, attraverso i quattro quesiti referendari sul lavoro e a quello sul diritto di cittadinanza, si impegna a contrastare questo sistema inaccettabile”.