Sicilia Digitale: protestano Nidil e Fiom per la sorte riservata ai 36 lavoratori somministrati, il cui contratto scade il 31 dicembre. La società partecipata della Regione, che da anni utilizza i lavoratori in somministrazione, lunedì scorso, in un incontro, ha avanzato a Fiom, Fim e Uilm la proposta di un accordo in deroga al decreto Dignità (articolo 8 del decreto Sacconi), per prolungare di un altro anno la durata di questi contratti.
La Fiom si è rifiutata di firmare. “Non abbiamo firmato, perché è un accordo che non dà alcuna garanzia. Chiediamo la stabilizzazione e non deroghe. La competenza, poi, non era nostra: gli interinali di Sicilia digitale non sono iscritti ai sindacati dei metalmeccanici”, dichiara il segretario Fiom Palermo, Francesco Foti.
L'accordo presentato dalla società che cura i servizi informatici della Regione è stato invece siglato da Fim e Uilm. Nidil Cgil, la categoria che rappresenta i lavoratori atipici, non è stata nemmeno invitata alla riunione. Anziché il percorso di stabilizzazione individuato, e contrariamente al limite massimo dei 24 mesi previsti dal Decreto Dignità per i contratti a termine, si prospetta quindi una soluzione che Nidil e Fiom non ritengono legittima.
“È un accordo scandaloso, raggiunto al buio, senza avere consultato i lavoratori né la categoria che li rappresenta”, protesta Andrea Gattuso, il segretario generale Nidil Cgil Palermo, interprete del malcontento espresso oggi in un'assemblea dai somministrati di Sicilia digitale, che svolgono i ruoli di tecnici informatici, operatori di call center e addetti alla vigilanza.
“Il decreto Dignità ha introdotto l'obbligo di causale per rapporti di lavoro della durata di dodici mesi. Qui non si è tenuto conto del fatto che molti di questi lavoratori hanno un contratto interinale da dieci anni – aggiungono Gattuso e Foti –. C'erano delle altre strade, che non sono state prese in considerazione, come l'ipotesi di un concorso o l'avvio di un rapporto di staff leasing, con un contratto a tempo indeterminato con l'agenzia interinale. In questo modo non si dà ai lavoratori alcuna prospettiva. È l'ennesima pezza su una situazione che rimane irrisolta”.
Nidil e Fiom chiedono un incontro con l'assessore all'Economia, Gaetano Armao. “Stiamo esaminando attentamente quest'accordo – proseguono i segretari di Fiom e Nidil –. La soluzione indicata non dà prospettive e, secondo noi, non è valida, perché non è passata al vaglio dei lavoratori, tenuti all'oscuro di tutto. Il decreto Dignità alla fine non è stato risolutivo. Dovrebbe servire per stabilizzare i lavoratori, non per essere superato con accordi in deroga”.