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Era un lavoratore, uno che si impegnava anche per i diritti degli altri, era un iscritto alla Fillea Cgil. Carlo Picchereddu è morto ieri cadendo dal quarto piano di una palazzina in ristrutturazione in via Umberto Grosso a Ostia. È l’ennesimo morto sul lavoro. E sembra proprio che con la ripresa delle attività dopo lo stop causato dalla pandemia, si stiano moltiplicando gli incidenti sul lavoro. La ristrutturazione della palazzina era in ritardo poi con il blocco tutto si è fermato. Il lavoro è ripreso e poi l’incidente di ieri.
“Chiediamo venga fatta chiarezza sui ritmi di lavoro e sulle eventuali pressioni nei confronti degli operai sulle impalcature. Non vorremmo che questo incidente dipendesse dalla fretta cui sono stati sottoposti”. A parlare è Roberto Iovino, responsabile salute e sicurezza della Cgil di Roma e del Lazio che, oltre a stringersi alla famiglia di Picchereddu, esprimendo solidarietà e vicinanza, e ad assicurare che il sindacato farà quanto possibile per accertare tutte le responsabilità, sottolinea “Stiamo verificando che il lavoratore fosse in regola. Il numero di persone in forze all’azienda ci sembra sotto dimensionato rispetto alle dimensioni del cantiere e alla mole di lavoro da svolgere”.