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"Privatizzare ed esternalizzare non è la scelta giusta". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, partecipando oggi (mercoledì 30 giugno) a Roma al presidio promosso per lo sciopero dei servizi pubblici essenziali. "Stiamo chiedendo l'abrograzione dell'articolo 177 del Codice degli appalti perché è una norma sbagliata", spiega parlando dal palco di piazza Santissimi Apostoli: "Si è andati avanti con le proroghe, ma non è sufficiente, questa norma del Codice va tolta. Esternalizzare queste attività significa aumentare i costi per lo Stato nella gestione di questi servizi, mettere a repentaglio l'occupazione di tante persone, mettere in discussione aziende che stanno funzionando e che hanno dimostrato la capacità di risolvere i problemi per cui sono nate".
AUDIO / LANDINI A MARGINE
“Voglio che sia chiaro perché siamo qui in questa calda mattina, chiediamo che l’articolo 177 del Codice degli appalti venga cancellato. Non vogliamo proroghe, perché generano incertezze nei lavoratori, nel Paese e nelle imprese che utilizzano questa norma come alibi per non compiere gli investimenti necessari. Basta
balbettare su questa norma, perché: o si è contro o sì e è complici della sua applicazione”: ha dichiarato questa mattina da piazza Santi Apostoli in Roma Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, alla manifestazione dei lavoratori del settore elettrico e del gas in sciopero.
“Il Paese deve affrontare scelte difficili nei prossimi anni – prosegue Falcinelli-, ma in questo modo non investe nei suoi settori strategici e rischia di abbatterli con provvedimenti legislativi autolesionisti. Come si può credere, infatti, che il settore della produzione elettrica o del gas possa funzionare meglio spezzettandolo in mille rivoli, magari con lavoro precario, sottopagato e senza diritti. Questa logica va combattuta".
"Sono settori questi – continua - che rischiano d’essere destrutturati, settori di cui l’Italia non può fare a meno. Dal punto di vista industriale il Paese deve guardare al futuro se vogliamo pensare a un nuovo modello di sviluppo che sia migliore di quello che abbiamo avuto prima della pandemia”. “Il Governo – fa notare il segretario generale della Filctem - deve cambiare l’impostazione mercatista che ha del Piano di ripresa e resilienza. Rischiamo l’affidamento al mercato delle attività strategiche se dovesse essere applicato l’articolo 177. È necessario invece guardare agli aspetti sociali ed industriali, i lavoratori di questi settori hanno mantenuto in piedi tutto il Sistema durante la pandemia".
"Ed oggi non possiamo pensare che, passata la paura e l’emergenza, sia possibile tornare a un modello di sviluppo sbagliato che affida al mercato le scelte nevralgiche e che ha visto i Governi assenti nelle scelte di politica industriale, questo non è più sostenibile”: ha concluso Falcinelli.
AUDIO / LANDINI DAL PALCO DI PIAZZA SANTISSIMI APOSTOLI
Allo sciopero nei settori elettrico, gas e rifiuti è arrivato il pieno sostegno di Cgil, Cisl e Uil. “In questi mesi le Confederazioni hanno posto più volte l'attenzione sulle conseguenze occupazionali dell’applicazione dell’articolo 177 del Codice dei contratti pubblici”, spiegano i segretari confederali Emilio Miceli (Cgil), Andrea Cuccello (Cisl) e Tiziana Bocchi (Uil), precisando che “il provvedimento, a partire dal prossimo anno, obbligherà le imprese che gestiscono in concessione settori strategici come il gas, l'elettrico e i rifiuti, a esternalizzare l'80% delle attività, con conseguenze sociali e ricadute occupazionali pesantissime”. Ricadute cui si aggiungeranno, inevitabilmente, disservizi nella gestione di servizi essenziali.
“Abbiamo proposto di modificare radicalmente l'articolo per evitare queste ripercussioni, senza aver avuto finora l'attenzione necessaria da parte delle istituzioni”, proseguono i segretari confederali. Il pieno sostegno di Cgil, Cisl e Uil allo sciopero “si poggia sulla necessità di evitare che si generi precarietà attraverso la moltiplicazione degli appalti in questi settori, nonché per garantire, in vista dell'attuazione del Pnrr, un sistema di gestione dei servizi a rilevanza economica più solido e non frammentato, come emergerebbe all'indomani dell'applicazione dell'articolo 177”.
I tre segretari confederali Emilio Miceli, Andrea Cuccello e Tiziana Bocchi, in conclusione, fanno appello al governo, in particolare ai ministri competenti, affinché si possa trovare “la necessaria soluzione a un tema dirimente per le politiche di sviluppo del Paese. L'immobilismo su questo fronte sarebbe un pessimo segnale per tutto il mondo del lavoro e un arretramento su settori strategici che pagheremmo caramente nei prossimi anni”.