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Non sono più disagi, sono vere e proprie difficoltà quelle che stanno vivendo le lavoratrici e i lavoratori dell'appalto pulizie di Poste Italiane nei territori di Cesena, Ferrara, Forlì e Rimini. Quella descritta dai loro sindacati, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è una situazione davvero critica: 60 giorni senza retribuzione, famiglie allo sbando, mutui e affitti da pagare e le lavoratrici che non riescono a raggiungere il lavoro perché non ci sono i soldi per il carburante.
“Ancora una volta le promesse dell'azienda Nuova Idea Srl, facente parte del Consorzio Meridionale sono state disattese – denunciano i sindacati - La lettera formale di Idea Servizi in cui assicurava il pagamento delle retribuzioni entro il 15 luglio è rimasta una promessa non mantenuta”. Ad oggi, dunque, la situazione è la seguente: mancano le retribuzioni di maggio e giugno 2019 nonché la quattordicesima e non ci sono nemmeno i cedolini paga.
La risposta di sindacati e Rsa è arrivata con un nuovo sciopero (dopo quello del 26 giugno) per due giorni consecutivi, 17 e 18 luglio e con un presidio davanti alla sede di Poste Italiane di Bologna. “Come organizzazioni sindacali abbiamo sempre denunciato la condizione di questi lavoratori, che hanno subìto negli anni continui tagli alle ore, rendendo le loro vite precarie al limite del non sostentamento. Non vogliamo e non possiamo lasciare proseguire questa offesa alle dignità delle persone”, affermano Filcams, Fisascat e Uiltucs.
L'obiettivo dei sindacati è anche quello di “sensibilizzare tutta la cittadinanza in merito alla grave situazione di questi lavoratori e lavoratrici che da anni subiscono riduzioni degli orari di lavoro e cambi appalto che non garantiscono i loro diritti e delle degne retribuzioni”.