Senza ammortizzatori sociali il gruppo La Perla non si salva. È il grido d’allarme che arriva da Stefania Pisani, Filctem Cgil Bologna e Mariangela Occhiali, Uiltec Uil di Bologna.

"Nonostante l’enorme lavoro fatto in questi lunghi e complicati mesi; nonostante l’innovativa soluzione procedurale strutturata al fine di salvare un gruppo aziendale iconico per il Made in Italy – spiegano i sindacalisti -, ci troviamo ad oggi a non avere risposta di copertura degli ammortizzatori necessari per circa una cinquantina di dipendenti del Gruppo La Perla”.

Una parte, circa una quarantina, dal 26 gennaio ne è sprovvisto e la restante avrà il medesimo problema a partire dal 10 aprile. Così le sigle: “Accompagnare tutte le competenze alla vendita è un presupposto fondamentale per un serio rilancio del gruppo”. Quindi “ci chiediamo come è possibile che ad oggi non si ricevano risposte chiare, concrete e celeri da parte del ministero del Lavoro?”.

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E ancora: “Chiediamo la massima attenzione da parte del governo del Paese e della ministra Calderone perché non si disperda tutto il lavoro fatto in questi mesi, perché l’assenza di copertura degli ammortizzatori per una parte di lavoratori e lavoratrici detentrici di funzioni fondamentali per il rilancio aziendale non può significare se non la dispersione di queste professionalità, rendendo nei fatti impossibile un rilancio”.

I sindacati lanciano un appello: “Alle nostre istituzioni per avere risposte di concretezza che prescindano dai proclami. In un’epoca in cui si registra un arretramento nelle competenze e una sempre maggiore assenza del lavoro femminile, sarebbe imperdonabile sottovalutare le conseguenze della mancanza di risposte a lavoratrici con competenze uniche come sono quelle di La Perla”, concludono.