Appena 10.336 nuove assunzioni a fronte di ben 30.579 posti liberi. È questo il dato che riguarda l’immissione in ruolo del personale Ata nella scuola. Insomma: le assunzioni decise dal governo riguardano appena un terzo dei posti liberi: per il resto, come prassi, si ricorrerà alle supplenze. Che si aggiungono dunque alle oltre 200 mila previste per il personale docente.

Nel contingente sono compresi anche 1.192 posti di Dsga, i direttori dei servizi generali e amministrativi, quelli che un tempo si chiamavano “segretari”.

Degli Ata si parla poco: ma il loro ruolo è fondamentale per lo svolgimento regolare delle lezioni nelle nostre scuole, svolgendo lavoratrici e lavoratori ruoli chiave anche in temi sensibili come la cura e la sicurezza di chi lavoro e apprende nelle aule. 

E il dato, come commenta la segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, è destinato ad aumentare “almeno fino quando non sarà modificata la norma prevista dalla legge 107/2015 che finanzia le assunzioni su tutti i posti liberi solo per i docenti. Una chiara discriminazione nei confronti degli Ata le cui assunzioni invece restano bloccate al turn over”.

La cosa incredibile, come si vede nella tabella seguente, è che le assunzioni sono diminuite in corrispondenza di un aumento dei posti disponibili.

“Non si può andare avanti così – spiega la segretaria della Flc - abbiamo già posto al ministro Valditara una questione di organico Ata che deve essere strutturalmente incrementato ma anche stabilizzato per garantire continuità e qualità del lavoro”.
Per tanto, aggiunge, “ci attendiamo che il ministro dia seguito agli impegni che ha assunto durante l'incontro del 31 luglio scorso e apra subito le interlocuzioni con il Mef, affinché ci sia un investimento straordinario sui servizi Ata con un reale rafforzamento dell’organico e un piano straordinario di assunzioni su tutti i posti liberi”.