Per mercoledì 24 luglio 2019 Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno dichiarato un’intera giornata di sciopero nei trasporti: lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico locale, ferroviario, merci e logistica, marittimo e porti, autostrade e autonoleggio, incroceranno le braccia per lanciare un allarme al Paese. Filt Cgil Fit Cisl Uil trasporti della Liguria "lamentano la mancanza totale di interlocuzione con il Governo: senza investimenti, il Paese e la Liguria non possono ripartire".
Le rivendicazioni sindacali sono contenute in un documento nazionale dal titolo: “Rimettiamo in moto il Paese”, che oggi, presso il saloncino sindacale di Genova Principe, sono state declinate in chiave ligure dalle segreterie regionali dei trasporti. Il primo problema della Liguria sono le infrastrutture: vecchie e costose ad alta concentrazione di viadotti e gallerie. Questo per quanto riguarda autostrade e alcune linee ferroviarie che, comunque, restano insufficienti ad agganciare i porti liguri con i retroporti e centri logistici del Nord Italia, Svizzera e Germania.
Ferrovie e Autostrade. Le organizzazioni chiedono alla Regione Liguria di "attivarsi maggiormente per chiedere al Ministero dei Trasporti il completamento del Terzo Valico nei tempi previsti, riavviare la Pontremolese, accelerare il raddoppio della linea ferroviaria tra Finale Ligure e Andora, finanziare e avviare la progettazione per l’ammodernamento della linea ferroviaria tra Savona e Torino, sbloccare il completamento del nodo ferroviario di Genova, avviare i lavori del parco ferroviario a Campasso. Anche a seguito dei gravi fatti del ponte Morandi, chiediamo un attento monitoraggio delle infrastrutture e dei viadotti autostradali della nostra regione, poiché l’immane tragedia del 14 agosto 2018 non debba mai più ripetersi".
È fondamentale per l’economia ligure il rispetto dei tempi di ricostruzione del nuovo ponte, aggiungono le sigle. "È necessario dare impulso alla cabina di regia con il Ministero per l’adeguamento del casello autostradale di Bossarino e della strada che lo collega con il terminal di Vado. Nonché completare il Nodo stradale di San Benigno a Genova e dare nuova vita al progetto della Gronda. Nell’immediato, per offrire un servizio dignitoso a turisti e pendolari, si dovrebbe acquistare per gli intercity nuovo materiale, alienando i treni troppo vecchi e soggetti a guasti. Non è più accettabile l’isolamento della regione derivante dalla mancanza dell’alta velocità e dagli scarsi collegamenti aerei. Il polo manutentivo ferroviario a Genova deve mantenere le sue prerogative in relazione agli accordi stipulati, senza chiudere l’officina che offre lavoro a 100 persone".
Marittimo e portuale. L’economia della regione ruota inevitabilmente intorno ai traffici portuali, per i quali riteniamo che il modello organizzativo attuale sia quello che maggiormente risponde alle esigenze di flessibilità che si sviluppano nei porti. Anche all’interno degli scali liguri, il principio di avere adeguate infrastrutture permane. Le stesse devono essere adeguatamente legate alle infrastrutture ferroviarie e autostradali. La Regione Liguria deve farsi parte attiva presso il Governo sul tema dell’estensione della “block exemption ", la norma che permette alle grandi compagnie armatoriali di derogare alle regole sulla concorrenza vigenti in ambito comunitario. Attorno ai porti ruota l’annosa questione legata ai tempi di attesa per gli autotrasportatori, per i quali devono essere realizzati autoparchi con servizi adeguati, e non nel basso Piemonte, perché non sarebbero funzionali alle attività di carico e scarico della merce. Il combinato disposto fra l’indisponibilità degli spazi e l'inadeguatezza dei collegamenti rende quasi impossibile l'insediamento dei grandi distretti logistici.
Inoltre, proseguono i sindacati, "denunciamo l’inappropriato utilizzo dello strumento del distacco transnazionale nei confronti degli autisti di tir. Tale modello provoca un inaccettabile dumping sociale, il quale ha come immediate ricadute una perdita contributiva per i lavoratori e per l’erario, nonché un maggiore sfruttamento degli autisti. Le Funivie sono un’ importante infrastruttura al servizio del Porto di Savona, servizio senza il quale ci sarebbero negative ricadute ambientali e di traffico derivanti da uno sproporzionato passaggio su gomma in Valbormida".
Appalti. "Chiediamo maggior interesse da parte della Regione sulla vertenza degli appalti ferroviari, i quali pagano le costanti gare al massimo ribasso promosse dalle ferrovie, che inevitabilmente vanno ad incidere su posti di lavoro, salari e diritti. Ad esempio, la frammentazione dei lotti porta al licenziamento di alcuni lavoratori, come nel caso della chiusura del Ferrotel di Ventimiglia".
Tpl. Sul trasporto pubblico Filt Cgil Fit Cisl Uiltrasporti "chiedono al Governo di non procedere al taglio di 58 milioni del fondo nazionale per il trasporto pubblico locale destinati al bonus fiscale per le detrazioni degli abbonamenti. Tale decurtazione comporterebbe una riduzione di oltre 2 milioni di euro per la nostra regione".
Trasporto aereo. Le organizzazioni liguri ribadiscono, infine, la loro contrarietà alla privatizzazione dell’aeroporto. "Confermiamo che l’attuale impianto societario dell’aeroporto di Genova è e rimane funzionale alle prospettive di crescita che auspichiamo. L’aeroporto di Genova rimane un’opera strategica per lo sviluppo della regione, è necessario un incremento dei traffici, non solo a carattere stagionale, ma per dare una continuità operativa distribuita nell’arco dell’anno. Per questa ragione, diventa necessario riuscire a implementare le rotte, anche verso le capitali europee e intercettare eventuali traffici commerciali". Il 24 luglio si terranno presidi unitari ai varchi portuali a Genova e La Spezia e sotto le Prefetture di Genova e Savona.