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“La giravolta del Governo in tema licenziamenti crea grande ansia alle lavoratrici e ai lavoratori nelle aziende in difficolta che, anche nel nostro territorio, in questi mesi hanno fatto ampio uso degli ammortizzatori sociali”. Esprime la propria preoccupazione la Cgil di Monza e Brianza, tramite le dichiarazioni della segretaria generale Angela Mondellini che, in merito al colpo di spugna sul blocco dei licenziamenti a opera del presidente del consiglio Mario Draghi, parla esplicitamente di “scelta brutta contro i lavoratori in una fase delicata, e senza nemmeno un tentativo di confronto con le parti sociali”.
“Proprio nel momento in cui inizia la ripresa – dichiara la segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza – c’è un pezzo di Paese che viene lasciato indietro. Il Governo – continua – sembra rappresentare gli interessi esclusivi degli industriali delle medie e grandi imprese”.
“Da mesi – spiega Mondellini – Cgil, Cisl e Uil chiedono l’avvio di una fase di riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, attendendo invano dei risultati concreti nella direzione di una universalità delle misure”.
Il sindacato punta il dito anche sulla sospensione del codice degli appalti: “Sicuramente è necessario un riordino delle innumerevoli norme che si sovrappongono – spiega Mondellini –, ma l’azione di semplificazione del Governo sembra accontentare solo le associazioni dei datori di lavoro che avevano da tempo definito come loro obiettivo quello della cancellazione del codice degli appalti. Il tutto a discapito dei diritti e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Proprio in questi giorni, Cgil, Cisl e Uil hanno promosso una mobilitazione per chiedere più attenzione e più controlli per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le organizzazioni sindacali di Monza e Brianza parteciperanno al presidio di lunedì 31 maggio dalle 10 alle 12 davanti a Palazzo Lombardia.
Ma la deregulation aprirebbe anche le porte alla criminalità organizzata. “Tutti gli studi – ricorda Mondellini – affermano che la deregolamentazione crea un terreno fertile per l’infiltrazione mafiosa, un rischio molto presente anche nella nostra provincia”.
“I due provvedimenti, togliere i freni ai licenziamenti e allentare le maglie dei controlli, sono ingredienti della stessa ricetta, quella di lasciare fare al mercato”, commenta la segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza, che aggiunge: “Le lunghe stagioni di liberismo hanno prodotto disastri: l’aumento della precarietà, la crescita delle disuguaglianze, l’impoverimento progressivo della classe media lavoratrice – ricorda –; alla fine si sono arricchiti sempre i soliti”.
“Dal 1° luglio sono previsti più di mezzo milione di licenziamenti e il nostro territorio non ne sarà purtroppo esente – avverte Mondellini –. Il sindacato farà sentire la propria voce, per questo già il 28 maggio ci sarà un presidio in piazza Montecitorio. Ma è solo l’inizio di una battaglia che intendiamo portare avanti, per i diritti e per l’occupazione. Anche in Monza e Brianza siamo pronti a informare e mobilitare tutte le lavoratrici e i lavoratori del territorio”.
Cgil, Cisl e Uil hanno indicato unitariamente al governo una strategia per uscire dalla crisi che eviti il disastro sociale. Le lavoratrici e i lavoratori, ora, proveranno a farsi sentire dalla piazza.