“È un atto di una gravità inaudita quella di comunicare, attraverso una lettera ai dipendenti e non a chi li rappresenta cioè Cgil, Cisl e Uil, tentando un'illegittima disintermediazione, la volontà della Fondazione Santa Lucia”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e Lazio, la Cisl del Lazio, la Uil del Lazio, la Fp Cgil Roma e Lazio, la Cisl Fp Lazio e la Uil FPL di Roma e Lazio.

“Se si vogliono fare scelte unilaterali, attraverso una becera disintermediazione, l’amministrazione del Santa Lucia sbaglia di grosso – proseguono le sigle -. Per questo siamo preoccupati ma allo stesso tempo indignati per la decisione della Fondazione Santa Lucia di procedere, attraverso il tribunale, all’alienazione a terzi attivando una procedura che, di fatto, solo tecnicamente è sotto la supervisione pubblica”.

Se la sciagurata strada fosse questa, non saranno garantiti i livelli occupazionali, assistenziali e l'attività di ricerca: “Chiederemo, nelle prossime ore, l’immediata riconvocazione del tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy perché non è accettabile che dopo aver incassato gli 11 milioni di euro da parte del governo, attraverso il decreto legge “omnibus”, l'amministrazione ha comunicato di voler vendere l’azienda e di volersi avvalere del concordato semplificato e non fare richiesta dell'amministrazione straordinaria”.

I sindacati lo hanno già detto a chiare lettere: “Noi ci opporremo con tutte le nostre forze affinché non ci sia la svendita a privati. Quindi senza continuità assistenziale per la cittadinanza nei servizi di eccellenza nella neurobilitazione e nella ricerca nelle neuroscienze e la salvaguardia degli attuali i livelli occupazionali e salariali per il futuro”.

Non ci sono altri progetti che verranno accettati se non l’amministrazione straordinaria, la partecipazione Regione Lazio alla gestione dell'istituto. Nelle prossime ore proseguiranno azioni di mobilitazione e di lotta, indicendo un presidio e una fiaccolata aperta ai cittadini e al territorio, concludono i sindacati, “perché su questa vertenza non retrocederemo di nulla”.