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Oltre 900 lavoratrici e lavoratori della sanità pubblica del Lazio hanno partecipato a un questionario diffuso dalla Fp Cgil del territorio che oggi, 22 gennaio, ha presentato i dati emersi dalle risposte dei diretti interessati. Nel 65% dei casi si tratta di donne. Il 19,7% di chi ha risposto ha meno di 39 anni, il 26,9% ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni, il 35,5% tra i 50 e i 59 anni, mentre il 17,9% è un over 60. A rispondere nella maggioranza dei casi sono stati infermieri – il 56% –. A seguire tecnici sanitari, oss, personale amministrativo e professionisti della prevenzione, della riabilitazione e del sociale.
L’84% degli intervistati ritiene la sua retribuzione insufficiente. Oltre l’aspetto economico a rendere insoddisfatti le lavoratrici e i lavoratori sono la prospettiva di carriera, l’82% non si sente minimamente soddisfatto, l’85% ritiene di non poter incidere sull’organizzazione del lavoro e solo l’8,5% percepisce che la sua professionalità sia riconosciuta.
Sono questi i dati salienti raccolti dalla Fp Cgil di Roma e Lazio. L’organizzazione li ha presentati assieme a Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil nazionale, nel quadro dell’Indagine sulle condizioni di lavoro e i bisogni dei professionisti sanitari del settore pubblico, che è consultabile sul sito dell’organizzazione sindacale (clicca QUI).
L’indagine è stata condotta in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Sociali ed economiche dell’Università La Sapienza, coordinata dalla Professoressa Silvia Lucciarini, con i Professori Barbara Giullari (Università di Bologna) e Andrea Bellini (Sapienza) e la collaborazione del dottor Michele Santurro (Irpps-CNR).
“Le lavoratrici e i lavoratori chiedono un vero rinnovo del contratto nazionale con un giusto riconoscimento economico e professionale e fanno emergere anche il bisogno di un cambio di passo nella contrattazione, chiedendo maggior coinvolgimento nelle scelte dell’organizzazione del lavoro – dichiara Giancarlo Cenciarelli, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio –. I risultati di questa indagine danno maggior forza e confermano la bontà delle nostre scelte di non sottoscrivere un accordo a ribasso e di proseguire la trattativa per arrivare a un rinnovo del contratto vero, con maggiori risorse per aumentare gli stipendi e migliorare le condizioni di lavoro”.