“A oggi abbiamo registrato un'apertura da parte delle autonomie locali e delle Regioni rispetto alla richiesta di avere più fondi al disposizione per il rinnovo dei contratti, mentre il ministro Zangrillo ha chiuso ogni discussione minacciando atti unilaterali. La nostra è una scelta di merito, non una scelta politica. Non accettiamo accordi al ribasso”. A scriverlo, in una nota, Fp Cgil e Uil Fpl, ricordando di aver chiesto al ministro Zangrillo, ad Anci, Upi e Regioni, di aprire una discussione sui contratti di sanità pubblica e funzioni locali.

“È necessario un confronto serio e rispettoso di tutte le organizzazioni sindacali, senza scorciatoie o tentativi di forzatura”, affermano: “Ricordiamo al ministro Zangrillo che parte delle risorse per il triennio 2022-2024 sono già in pagamento attraverso la super indennità di vacanza contrattuale, ma ciò non basta. I dipendenti pubblici hanno subìto una perdita del potere d'acquisto ben superiore al 17%, e come leggiamo oggi dai dati Istat la pressione fiscale aumenta”.

Per i sindacati “è inaccettabile che il governo continui a ignorare la necessità di un segnale forte di valorizzazione e rispetto”. Le loro richieste sono chiare: un anticipo di tutte le risorse disponibili, comprese quelle destinate ai contratti nazionali 2025-2027; il superamento dei limiti anacronistici ai tetti del salario accessorio, per riconoscere adeguatamente l'impegno e le competenze dei lavoratori; un piano straordinario di assunzioni, necessario per affrontare la grave carenza di personale e garantire servizi efficienti; lo sblocco della contrattazione decentrata, per permettere una reale valorizzazione delle professionalità.

“Se davvero l'obiettivo è garantire aumenti salariali giusti e dignitosi, il governo deve riaprire il confronto senza minacciare imposizioni unilaterali”. Fp Cgil e Uil Fpl si dicono quindi “disponibili al dialogo, ma solo se finalizzato a difendere la dignità di tutti i lavoratori pubblici della sanità e delle funzioni locali”.