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“Questo tira e molla sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Privata, delle Rsa e dei Centri di riabilitazione è intollerabile. In Sanità Privata (parliamo di quella accreditata), l'ultimo contratto è stato rinnovato dopo oltre 14 interminabili e vergognosi anni di stallo e abbiamo già dato. Nel frastagliato mondo delle Rsa e dei Centri di riabilitazione, le parti datoriali – sempre le stesse, Aiop e Aris – prima hanno siglato accordi ponte per traghettare a un unico contratto di settore, poi sono venute meno agli impegni presi”.
La Fp Cgil è sul piede di guerra e oggi, con le categorie di settore delle altre confederazioni, ha invitato tutti i lavoratori a incrociare le braccia a livello nazionale e a manifestare in tutte le piazze per gridare ‘Adesso Basta’ di fronte all’atteggiamento delle parti datoriali, Aris e Aiop. Il nostro racconto di questa giornata di sonore proteste inizia con il post di fuoco pubblicato sulla pagina Facebook della Fp Cgil Lombardia, regione nel quale la condizione dei lavoratori della sanità privata è esplosa già negli anni del Covid, durissimi su quel territorio.
“Oggi lo sciopero nazionale unitario è sacrosanto e stiamo manifestando sotto Regione Lombardia – si legge nel post dove si possono vedere le foto del presidio a Milano –, con noi anche il segretario Fp Cgil nazionale, Michele Vannini, perché nella nostra regione sanità pubblica e sanità privata sono state equiparate ma ai datori privati si lascia mano libera, anche sui diritti di chi lavora per loro. Adesso basta: rispetto e contratto subito”.
Da Milano a Napoli, il tenore delle rivendicazioni non cambia. “Quelli scesi in piazza stamattina – scrive in un post su Facebook la Fp Cgil Campania – sono i professionisti e le professioniste della Sanità, persone che ogni giorno si occupano della nostra salute. Lavorano in condizioni precarie, con stipendi e condizioni contrattuali al ribasso. È ora di dire basta! Siamo stanchi di aspettare,contratto subito!”.
A Palermo manifestazione a piazza Ottavio Ziino, davanti alla sede dell’assessorato alla Salute. “Siamo stanchi di aspettare, contratto subito – dice Francesca Denaro, responsabile sanità privata per Fp Cgil provinciale –. Fermiamo la vergogna di lavoratrici e lavoratori del settore con contratti nazionali scaduti Aiop/Aris sanità privata e Aiop e Aris Rsa”.
“Stamattina le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata e delle rsa sciopereranno per il diritto al contratto collettivo nazionale di lavoro. Siamo al fianco delle quasi 35 mila persone che lavorano in questi settori”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio. Questa mattina a Roma il presidio si è svolto davanti alla sede del ministero della Salute. “I lavoratori della sanità privata – continua la nota – attendono da anni il rinnovo del contratto e quelli delle rsa chiedono un vero Ccnl che sostituisca il contratto pirata per vedersi adeguati i salari, migliorate le condizioni di lavoro e riconosciuta la professionalità che tutti i giorni mettono in campo per assicurare il diritto alle cure e alla salute”.
“Troviamo inaccettabile il comportamento delle associazioni datoriali che intendono vincolare le trattative sui rinnovi contrattuali alla garanzia di copertura delle risorse da parte del Ministero e delle Regioni”.
A Bologna questa mattina 300 persone hanno affollato via San Domenico, ritrovandosi davanti alla sede di Confindustria per il presidio organizzato in occasione della giornata di sciopero. Sciopero che in molte aziende della regione ha registrato un’adesione molto elevata, al netto ovviamente del personale obbligato a permanere in servizio per garantire i servizi minimi essenziali. Forte la rabbia dei partecipanti al corteo alla notizia che i rappresentanti delle associazioni datoriali hanno rifiutato di incontrare una delegazione di lavoratrici e lavoratori.
“Non solo Aiop e Aris non intendono rinnovare il CCNL – hanno dichiarato Marco Bonaccini, Sonia Uccellatori e Paolo Palmarini, segretari generali delle federazioni regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl –, ora rifuggono anche il confronto. Stiamo parlando di aziende che operano per conto della pubblica amministrazione e da questa percepiscono ingenti risorse. Si tratta di un modo alquanto comodo di fare impresa: percepire denaro pubblico e non pagare lavoratrici e lavoratori per quanto meritino, nemmeno di fronte all’ondata inflattiva degli scorsi anni. È una vergogna”.
E proprio al grido “Vergogna” si è chiuso il presidio di oggi. “Non finisce qui. Faremo tutto il necessario per garantire a tutte ed a tutti il rinnovo contrattuale che meritano”, garantiscono i tre sindacalisti.
A Genova il presidio si è svolto davanti alla Prefettura. “Siamo stanchi di aspettare”, questo il grido di oltre 250 mila lavoratrici e lavoratori che operano nelle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris sanità privata e Aiop e Aris rsa, contratti entrambi scaduti da tempo, ha scritto la categoria della Cgil su Facebook.
Il funzionario responsabile Fp Cgil Piemonte per la Sanità, Massimo Esposto, riporta ai lavoratori in presidio a Torino quanto avvenuto durante l’incontro tra assessori e delegazioni sindacali. “Alla Regione, che incontrerà Aris ed Aiop il 10 ottobre, abbiamo ribadito che ci aspettiamo si renda parte attiva insieme alle altre regioni italiane e che, a fronte di un ennesimo mancato rinnovo del contratto, la prospettiva è la revoca a livello nazionale”.
Proteste anche in Abruzzo e Molise. Il grido ‘Adesso basta’ è risuonato anche in Piazza Unione a Pescara e a Campobasso davanti alla sede della Presidenza Giunta Regionale Molise in via Genova 11.
“Il tempo dell’attesa è finito! Contratto subito! Chiediamo rispetto e dignità”, è l’urlo che arriva dalla piazza di Firenze.
Presidio anche a Bari.