“Non è la prima volta che accade. Succede spesso che il gruppo San Raffaele neghi ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto a una regolare retribuzione, e questo mese è toccato alle lavoratrici e ai lavoratori del San Raffaele Portuense”. Lo affermano in una nota Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Roma e Lazio.

“La Asl Roma 3 – si legge nel comunicato sindacale – a seguito di controlli sulle prestazioni sanitarie erogate negli anni 2009-2013, ha avviato un'azione di recupero di somme non dovute sulle liquidazioni mensili della casa di cura, caricando anche quelle relative al San Raffaele Pisana – struttura che fa parte della stessa società e si trova anch’essa nel territorio della Asl 3 – non potendole recuperare direttamente per un cambio di ragione sociale. È così che la direzione ha motivato il mancato pagamento delle retribuzioni. È pur vero che quanto dovuto decurta le entrate della singola casa di cura, ma è altrettanto vero – osservano le tre sigle sindacali – che il gruppo San Raffaele ha introiti sufficienti al pagamento degli stipendi dei lavoratori”.

Così prosegue la nota: “Siamo fuori dal rispetto di ogni norma contrattuale, è inaccettabile che chi opera per conto del Servizio sanitario nazionale si permetta di trattare così i lavoratori”. La mobilitazione, quindi, proseguirà nei prossimi giorni. “Decideremo con i lavoratori come andare avanti, senza escludere l’avvio del tentativo di conciliazione in Prefettura”, concludono i sindacati.