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Continuità e rinnovamento sono le parole chiave che segnano l’elezione di Samuele Piddiu alla guida della Cgil Sardegna. La prima, perché il nuovo segretario faceva già parte della squadra che ha lavorato insieme a quello uscente, Michele Carrus. La seconda perché ha 45 anni, abbastanza giovane per i tempi che corrono, dal momento che bisogna risalire a quelli di Girolamo Sotgiu e Daverio Giovannetti per trovare leader sindacali d’età più vicina ai 40 che si 50.
Il neo eletto però, milita nella Cgil da oltre vent’anni, con la tessera Fiom in tasca da quando ne aveva 24, quando fu assunto come operaio alla Sartec, gruppo Saras, dopo qualche anno di precariato negli appalti delle aree industriali di Sarroch e Macchiareddu. Perito elettrotecnico, lavora nell’area monitoraggio ambientale e poi in quella della progettazione di impianti. Viene eletto subito delegato nell’azienda nuova e non ancora sindacalizzata, ma con giovani lavoratori che sentono forte l’esigenza di organizzarsi, partecipare e condividere ritmi e organizzazione del lavoro. Una prima palestra che porta Samuele Piddiu alle trattative in Confindustria e alla firma di un accordo integrativo che ancora oggi, per quanto aggiornato, vige in Sartec.
Nel 2009 arriva il primo incarico nella segreteria della Fiom Cagliari, che poi guida da segretario generale dal 2012 al 2016. Sono anni caratterizzati da accese vertenze negli appalti metalmeccanici delle aree industriali interessate già allora da una fase di contrazione, anni di lotte che hanno contribuito a salvaguardare posti di lavoro e difendere diritti e dignità di un settore complesso, parcellizzato e bistrattato.
Nel 2016 Michele Carrus lo sceglie come compagno nella segreteria insieme a Caterina Cocco, con l’incarico di segretario organizzativo. Una palestra confederale densa di esperienze, diversa da quella che da giovane metalmeccanico lo aveva visto accalorarsi nelle trattative aziendali. Di certo, una tappa in più nel percorso ventennale che oggi corona con l’incarico di segretario generale. Un altro capitolo, probabilmente il più sfidante in una Sardegna che ha così tante vertenze aperte, e nello stesso tempo una bella scommessa da giocare sulle tante opportunità da cogliere.