“La Fillea Cgil ha da subito contrastato un provvedimento come il Salva-Milano, che condona retroattivamente le procedure autorizzative semplificate su cui sta indagando la magistratura, e rischia di dare il via libera in tutta Italia alla speculazione edilizia e a infiniti contenziosi sulla restituzione degli oneri di urbanizzazione. Per questi motivi siamo in piazza oggi alle 16.30 davanti a Palazzo Marino con tutti i cittadini, gli urbanisti, i comitati, le associazioni che vogliono contrastare questa deriva e rimettere al centro del dibattito una città a misura di lavoratore, di pensionato e di studente, accessibile a tutti, dai costi sostenibili per la casa e il trasporto”. Lo afferma il segretario della Fillea Cgil Milano Riccardo Piacentini poco prima della discussione prevista in aula consiliare sul Salva Milano.

“Come Fillea Cgil consideriamo assolutamente opportune tutte le iniziative come quella di oggi, che vanno nella direzione di una radicale modifica del disegno di legge, almeno per limitarne gli effetti. Questa non è la rigenerazione urbana che vogliamo, i processi sostenibili si costruiscono con la partecipazione. La priorità deve essere un piano casa con risposte serie e concrete al disagio abitativo, che non lasci ulteriore possibilità alla speculazione edilizia”, dice il segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco.

“La cosiddetta ‘Salva Milano’, nasce come condono per salvare irregolarità del passato è stata trasformata in provvedimento ‘di interpretazione autentica che imporrà come legge in tutta Italia la pratica urbanistica seguita a Milano, abrogando le disposizioni che impongono la pianificazione attuativa delle città’. Per questo la Fillea Cgil sostiene “l’appello rivolto ai senatori della Repubblica, firmato da oltre 140 professori, urbanisti, giuristi, costituzionalisti, economisti, storici, sociologi, ecologi, territorialisti, geografi”.

“Questa proposta – spiega il segretario - cambierà radicalmente il futuro delle nostre città, rendendole sempre più congestionate ed elitarie. Come sindacato degli edili, oltre ad osservare possibili profili di incostituzionalità, riteniamo che uno spazio urbano non debba essere occupato senza un piano che tuteli l’interesse pubblico della città, impedendo la promozione di una vera rigenerazione e riqualificazione attraverso dinamiche finanziarie, che aumenteranno i prezzi dell’abitare e accresceranno le disuguaglianze”, conclude.