Doveva essere un incontro di routine, si è trasformato nell’annuncio del dimezzamento del personale. Una notizia del tutto inaspettata quella che la multinazionale francese Sagemcom Italia di Città di Castello (Perugia), anche nota come “ex Sacofgas”, ha comunicato mercoledì 8 gennaio alla Fiom Cgil, unico sindacato presente in azienda. A motivare la decisione, il calo di ordini e commesse.

L’azienda, attiva nella progettazione e fabbricazione di contatori del gas di ultima generazione per utenze domestiche, ha comunicato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 40 dipendenti (su complessivi 70): tutti gli operai addetti alla produzione e qualche figura impiegatizia. Il prossimo incontro tra Sagemcom e sindacati è previsto per venerdì 17 gennaio.

Fiom Cgil: “Lavoratori spremuti come limoni”

“È stato un fulmine a ciel sereno”, spiega il rappresentante Fiom Riccardo Cuccolini: “Era un incontro già calendarizzato, ordinario, per parlare delle prospettive del 2025. Insomma, una situazione di normalità. Si sono invece presentati tutti gli apicali della multinazionale: lì ci hanno annunciato l'apertura della procedura di licenziamento collettivo e la cessazione della produzione”.

Il rappresentante sindacale ricorda che nel periodo “della commessa Italgas, per la campagna di sostituzione di tutti i contatori sul territorio nazionale, i dipendenti sono stati spremuti come limoni: la mole di lavoro era enorme, si operava anche su tre turni per tutta la settimana, si lavorava anche il sabato e qualche domenica mattina”.

Cuccolini sottolinea che “fino a dicembre, fino alla pausa natalizia, in tutti gli incontri l’azienda ci aveva continuamente rassicurato che almeno per l’intero 2025, dal punto di vista dei volumi produttivi, non ci sarebbe stato alcun problema”.

L’esponente Fiom Cgil così conclude: “L’incontro del 17 gennaio sarà decisivo per conoscere quali saranno i prossimi provvedimenti. Noi chiederemo con forza di ritirare la procedura di licenziamento collettivo e avviare un confronto costruttivo per il futuro dei lavoratori che hanno una età media che sfiora i 50 anni”.