“Il futuro è servizi pubblici”. Queste le parole d’ordine alla base della manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego per sabato prossimo, 8 giugno. “Sanità, ministeri, enti previdenziali, enti locali, servizi sociali, tutte le professionalità degli addetti alla cura della persona e alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini: in migliaia scenderanno in piazza per manifestare la loro rabbia e frustrazione rispetto alle politiche del governo”. Così il segretario nazionale della Fp Cgil Fabrizio Rossetti interpellato da rassegna.it.
Sono tre i grandi temi che i sindacati porteranno in piazza. Innanzitutto “il contratto scaduto e non finanziato”; poi c’è la richiesta di “un piano occupazionale straordinario e immediato che provi a mettere in sicurezza i servizi pubblici, perché nei prossimi due o tre anni circa 500 mila lavoratori lasceranno la pubblica amministrazione. Questo processo di uscita – sottolinea Rossetti – rischia di mettere in ginocchio i diritti dei cittadini che il pubblico garantisce”. E infine il sistema di welfare per il quale i sindacati chiedono maggiori risorse: “Servono più soldi per la sanità, per i servizi sociali e per quella rete garantita dalle autonomie locali e dal sistema sanitario nazionale che supplisce e aiuta i cittadini a maggior ragione durante un periodo di crisi profonda come quello che stiamo vivendo”.