PHOTO
Questa mattina (22 febbraio) a Roma, confederazioni e sindacati del pubblico impiego capitolini protestano, dalla 11 alle 13, sotto la Direzione generale dell'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata. "Il prezzo di questa pandemia - è la denuncia dei sindacati - lo stanno pagando le stesse persone che ce ne stanno tirando fuori. È inaccettabile che e a questi lavoratori, a cui dobbiamo tutti riconoscimento per il grande sacrificio che stanno sostenendo a causa della crisi sanitaria, sia negata non solo la produttività per incredibili questioni burocratiche, ma addirittura il pagamento degli straordinari a cui sono stati obbligatoriamente richiamati a causa delle carenze di personale”. Un appuntamento che è solo il primo atto di una mobilitazione più ampia preparata dalle organizzazioni di rappresentanza.
“A più di un anno dall’inizio della pandemia, non riteniamo possibile che in una Regione dove il blocco del turnover, protratto per oltre 10 anni, ha decimato gli organici, venga chiesto ai lavoratori di effettuare prestazioni di lavoro straordinario per coprire i buchi e poi si millantino problemi di coperture finanziarie per non pagarli”, si legge nella nota. “Senza contare che i salari dei lavoratori, costantemente impegnati in prima linea anche per la campagna vaccinale, vengono ingiustamente decurtati della produttività perché il Collegio dei sindaci, organo aziendale interno, tiene bloccata la contrattazione sui fondi 2019, 2020 e 2021, cioè su risorse già stanziate e certificate dall’amministrazione regionale”.
Nel mirino della protesta sindacale anche l'immobilismo della Regione Lazio. "Nel caso in cui non si trovassero soluzioni concrete - si conclude il comunicato - il 31 marzo sarà sciopero. Così come succederà in tutte le altre aziende ospedaliere e sanitarie che dovessero mettere in atto gli stessi comportamenti a danno degli operatori”.