“Dopo le nostre denunce sulla condizione insostenibile per il personale e i pazienti al Nomentana Hospital, dove sono stati ricoverati in emergenza gli ospiti della casa di riposo di Nerola tutti Covid-positivi, Regione Lazio e Asl Roma 5 hanno tentato di smentire la notizia. Ora la lettera scritta dalla direzione del Nomentana Hospital insieme alle rappresentanze sindacali aziendali della struttura, conferma parola per parola quanto avevamo detto: management e personale sono stati abbandonati in una situazione esplosiva”. Così i segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, dopo che questa mattina (31 marzo) il presidente della struttura di Fonte Nuova ha scritto, con il supporto dei rappresentanti del lavoratori, ai vertici di Regione e Asl.
“I lavoratori, insieme all’azienda, hanno offerto da subito prova di competenza e professionalità, ma soprattutto di senso del dovere e coraggio, in un momento assolutamente critico, rispondendo alla richiesta di attivare un immediato pronto intervento per gli anziani colpiti dalla pandemia. Hanno organizzato in poche ore un reparto di isolamento per dare assistenza alle persone. E hanno agito senza alcun cedimento, comportandosi, come ha riconosciuto lo stesso datore di lavoro, «in maniera veramente eroica»”, spiegano i segretari regionali di categoria. “A fronte di questo, da parte di Regione e Asl Roma 5, il supporto promesso in termini di materiale e personale specializzato, si è concretizzato in 2 infermiere, che tra l’altro oggi sono state richiamate indietro, e poche centinaia di mascherine per un reparto di 50 pazienti Covid-positivi, che si sono aggiunti ai 350 già ricoverati”.
“Come abbiamo detto e ridetto, la situazione attuale è al limite del disastro, considerando che, per di più, anche la promessa di verificare lo stato del contagio con i test di laboratorio non ha avuto seguito, essendone stati eseguiti appena 40”, sottolineano Cenciarelli, Chierchia e Bernardini.
“Ora pretendiamo un intervento immediato da Regione e Asl”, concludono i sindacalisti in piena condivisione con l’amministrazione della clinica. “Servono tamponi a tappeto su tutta la popolazione del Nomentana Hospital, personale e pazienti. Così come serve la ricollocazione, con la massima urgenza, di tutti i pazienti positivi in strutture adeguate. Questo sia per tutelare la sicurezza e salute delle persone, che per consentire l’attività ordinaria della casa di cura. E servono immediatamente i materiali, a partire dai dpi, e il personale promesso”.