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Roma diventi la Capitale dello smart working. Questo è l’appello che lanciamo al Campidoglio per affrontare il caos del traffico causato dai preparativi del Giubileo. Più di un anno fa, alla vigilia dell’apertura dei primi cantieri giubilari, avevamo avanzato diverse proposte per disincentivare l’utilizzo dei mezzi privati ed evitare gli interminabili ingorghi di cui tutti siamo testimoni da settimane.
Tra queste proposte c’era ovviamente il ricorso allo smart working, di cui abbiamo chiesto il rafforzamento nel protocollo d’intesa per il Giubileo del Lavoro che abbiamo firmato lo scorso luglio con il Sindaco Roberto Gualtieri e su cui chiediamo un impegno concreto nell’attuazione, a partire da un vero e proprio calendario dei giorni in cui ci sarà un maggior afflusso di visitatori legato agli eventi del Giubileo.
Soltanto le lavoratrici e i lavoratori del Comune di Roma e delle società partecipate sono oltre 45.000. Molti di loro svolgono mansioni compatibili con lo smart working, in modo particolare il personale amministrativo, ad esempio nelle partecipate del Comune sono quasi 3 mila i dipendenti che potrebbero evitare di recarsi tutti i giorni in ufficio per lavorare e altri 9 mila per il solo Comune di Roma.
Ovviamente non basta l’impegno del Campidoglio. Ogni livello amministrativo deve fare la sua parte perché su Roma insistono anche i ministeri, le agenzie governative e della Regione Lazio, così come anche le grandi aziende private che hanno sede a Roma.
Inoltre, nulla esclude al Sindaco Gualtieri, che è anche Commissario Straordinario, l’adozione di un provvedimento sul ricorso dello smart working che coinvolga anche i settori privati con l’obiettivo di migliorare la mobilità nella Capitale e migliorare la qualità della vita di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio