Sciopereranno mercoledì 4 marzo per l’intera giornata, in tutta la Sicilia, i dipendenti di Riscossione Sicilia e si ritroveranno a Palermo per una manifestazione davanti a Palazzo D’Orleans, sede della presidenza della Regione. La giornata di protesta è stata indetta da Fisac Cgil, Fabi, First Cisl, Ugl, Uilca, Unisin per tenere accesi i riflettori sull’incertezza del futuro dei 700 lavoratori della riscossione in Sicilia e sui rischi che incombono su retribuzioni e stabilità dei posti di lavoro. I sindacati rivendicano
l’attuazione della legge regionale 16/2017 che, previo accordo con lo Stato, prevede la confluenza di attività e personale all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
“Chiediamo al governo regionale di attivarsi in tempi rapidi – afferma Massimo Cafari, Fisac Sicilia – per raggiungere un accordo con lo Stato, finalizzato all’unificazione della riscossione dei tributi in tutta l’Italia sotto un unico ente nazionale. Non si può ancora perdere tempo: occorre attuare subito la legge 16/2017, visto il serio rischio che tra pochi mesi l’azienda non sia più in condizioni di pagare nemmeno le retribuzioni”.
I sindacati chiedono anche l’erogazione di tutte le componenti delle retribuzione spettanti ai lavoratori e la definizione degli impegni contrattuali. Ai lavoratori di Riscossione Sicilia è giunta la solidarietà del segretario generale Fisac, Giuliano Calcagni. “Le lavoratrici e i lavoratori in lotta – scrive il dirigente sindacale in una nota – hanno tutto il nostro sostegno. La confluenza in Agenzia delle entrate Riscossione non è rinviabile, a tutela dei livelli salariali e occupazionali in un territorio già pesantemente provato dalla crisi”.