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Ci son voluti 13 anni, ma finalmente dopo mesi di trattative è stato firmato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici del doppiaggio. Assai soddisfatti – come è giusto che sia – i sindacati che sottolineano come la sottoscrizione ha un valore doppio perché le innovazioni che nel corso di questi anni si sono succedute, rendevano davvero non adeguato il contratto che c’era.
Per questo Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, alla fine della trattativa e subito dopo la sottoscrizione del contratto nella sede dell’Anica, hanno così commentato: “La firma di oggi adegua finalmente la normativa contrattuale del Settore Doppiaggio ai numerosi cambiamenti, anche tecnologici, avvenuti negli anni, con l’obiettivo di renderla quanto più attuale e concreta, esigibile e innovativa”.
Le innovazioni tecnologiche dicevamo, soprattutto quella digitale che molto ha cambiato e continuerà a farlo che il modo di lavorare di doppiatori e doppiatrici. Sottolineano infatti le categorie di Cgil Cisl e Uil: “Tra le novità qualificanti del nuovo accordo, l’inserimento di un intero articolo dedicato all’intelligenza artificiale, e l’aggiunta di un recupero salariale a fronte di una riduzione dei ritmi di lavoro, a favore di un miglioramento sostanziale della qualità della prestazione e quindi del prodotto finale”.
Ma non finisce qui. La sigla del contratto salute, anche, una nuova stagione delle relazioni industriali, positiva. Concludono, infatti, i sindacati: “Inoltre, questo rinnovo segna l’inizio di una nuova fase di contrattazione per il dialogo sociale, una base solida per il miglioramento continuo e costruttivo delle trattative, con lo scopo di rendere il contratto sempre performante in risposta alle modifiche del mercato”.