Lo scorso 6 dicembre è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto nazionale logistica, trasporto merci e spedizione che interessa ben 900 mila addetti circa, dal camionista al rider, e che rappresenta circa il 10 per cento pil nazionale. Sta proprio in questi due aspetti l’importanza e la portata di questo accordo, come ci conferma Michele De Rose, segretario nazionale della Filt Cgil.  

Il sindacalista, sottolineando che con l’accordo è stato innovata la parte retributiva e circa il 40 per cento di quella normativa, tiene a precisare che al rinnovo si è giunti senza che i sindacati proclamassero scioperi: “C’è stata solamente una minaccia di sciopero, nel momento in cui ci siamo resi conto che i negoziati si erano arenati e lo abbiamo fatto in un periodo dell’anno particolare per questo settore, le feste di Natale. Quindi si è scelta la strada del negoziato che è poi andato a buon fine chiudendo un contratto dopo 9 mesi dalla scadenza, fatto non usuale”.  

Profili professionali – lotta al lavoro

“Siamo intervenuti sulla classificazione del personale – dice De Rose – e abbiamo inserito, per esempio, tantissimi profili professionali nella sezione legata all'impatto tecnologico in un settore nel quale è predominante l'algoritmo". Sono stati eliminati 7 profili della sezione Assologistica e, a partire dal 31 gennaio 2025, scomparirà il salario d’ingresso

È stato inserito anche un elemento che riguarda l'integrazione, vale a dire la figura del mediatore culturale: “Anche per contrastare il caporalato, in risposta al fatto che molte volte nei magazzini ci sono fenomeni al limite della legalità”, sottolinea il sindacalista.

Orario di lavoro

Il segretario nazionale della Filt Cgil sottolinea che i sindacati sono intervenuti sull’orario lavorativo in modo significativo, “per esempio con una riduzione per i driver, portandolo da 44 a 42 ore a parità di salario, così da migliorare il rapporto tempi di vita e tempi di lavoro. Inoltre abbiamo esteso a questa categoria la cosiddetta clausola sociale, cioè la tutela nel momento in cui c'è un cambio d'appalto: in questo modo i lavoratori transitano con tutti i diritti economici e normativi e viene tutelata l’occupazione". Per il personale viaggiante, la verifica della discontinuità per gli autisti di mezzi pesanti dovrà sempre essere oggetto di esame congiunto tra le parti, superando così una precedente distorsione.

Qualificazione della filiera - Contrasto alla precarietà

Con il rinnovo contrattuale vengono introdotti elementi importanti per la qualificazione della filiera dei fornitori: l’obbligo di applicazione integrale del contratto, la conferma del divieto di subappalto, le certificazioni necessarie per essere qualificati come fornitori (compreso il certificato antimafia), l’ applicazione del modello organizzativo aziendale ex 231/2001, il corretto versamento contributivo e fiscale, il versamento quote agli enti bilaterali del settore.  

“Si tratta di un tema importante – dice De Rose –, e vogliamo in qualche modo essere noi e la contrattazione il punto di riferimento, non solo la magistratura, per poter dare un segnale di legalità. Altro elemento è il superamento dello staff leasing (somministrazione di lavoro a tempo indeterminato, ndr)”. 

Si è così respinto il tentativo delle aziende di aumentare la precarizzazione del settore, modificando anche le percentuali di utilizzo dei contratti a tempo determinato e somministrazione, portando al 41% la percentuale massima in azienda. È stato inoltre aumentato da 15 a 20 giorni il preavviso di licenziamento per il personale viaggiante mezzi pesanti.

Sicurezza sui luoghi di lavoro

“Come sindacati abbiamo agito sul capitolo della sicurezza sul lavoro – prosegue il segretario –. Noi siamo stati molto colpiti dalla tragedia di Calenzano, anche perché forse si poteva agire preventivamente, ed è anche per questo che abbiamo molto insistito sul Documento di valutazione dei rischi come strumento per potere dare delle risposte soprattutto in tema di prevenzione e sulla figura del rls di sito”.

È stato infatti rafforzato il ruolo del suddetto Documento, è stata garantita assistenza legale alle vittime di aggressioni durante l’orario di lavoro e demandate alla contrattazione di secondo livello le azioni necessarie per affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici nei periodi più freddi e caldi dell’anno.

Diritti 

Il sindacato ha poi dedicato particolare attenzione al tema delle pari opportunità, “alla Costituzione dei comitati di pari opportunità territoriale, alla possibilità di aumentare i periodi di congedo – continua De Rosa –. Siamo anche intervenuti sulla violenza di genere, un tema che sembra lontano dai diritti dai lavoratori, ma in realtà non è così. È stata quindi anche ampliata la possibilità di assenza dal posto di lavoro da tre a cinque mesi per le vittime di violenza di genere".

Si è poi ridotta l’arbitrarietà delle imprese nel definire le giornate di sospensione nel range da 1 a 10 giornate, realizzando una definizione più puntuale delle casistiche, ed è stata ridotta da 24 a 18 mesi la recidiva sui rimproveri verbali e scritti, mentre da 24 a 22 mesi per la multa e la sospensione. C’è poi il tema dei danni, per il quale si è ridotta l’interpretazione arbitraria delle imprese che in questi anni ha implicato addebiti di danni e franchigie. 

La voce ai lavoratori

Ora l’accordo è al vaglio delle assemblee dei lavoratori, iniziate il 17 dicembre e che si protrarranno sino al 24 gennaio. “In questa contrattazione – conclude il segretario nazionale della Filt Cgil – abbiamo frenato e accelerato nello stesso tempo. Mi rendo conto che si tratta di un ossimoro, ma quello che voglio dire è che  abbiamo frenato evitando che si rompesse il tavolo, ma abbiamo accelerato per arrivare a una conclusione in tempi brevi. Il valore evidentemente superiore di tutto quello che abbiamo fatto sta nell’avere ribadito il contratto unico e di filiera integrata. Tutto ciò ha un valore politico”.