Trenta per cento di assunzioni in meno per gli stagionali rispetto al 2019 e cassa integrazione per i lavoratori stabili di ristoranti, alberghi, bar e agenzie di viaggi. La stagione turistica alla fine è partita anche sulla costa romagnola – e non sta neanche andando malissimo – ma il ritardo di due mesi ha influito pesantemente sugli addetti del settore, con riflessi importanti su retribuzioni e future indennità di disoccupazione.
In luoghi come Rimini e Riccione i turisti cominciano ad arrivare a Pasqua e a crescere esponenzialmente fino ad agosto. I tedeschi, gli europei del Nord in generale, amano anche il mare fuori stagione. Ma quest’anno col covid è cambiato tutto. Anche ora, in pieno luglio, di turisti stranieri se ne vedono ben pochi e locali e spiagge si riempiono soprattutto nei week-end, segno di un turismo molto casalingo. In questa situazione Confesercenti Rimini stima che alla fine il volume di affari non dovrebbe superare il 60 per cento del solito.
Per chi lavora o lavorerà c'è anche un altro rischio: quello di essere riassunti a meno ore rispetto al solito o, peggio, di essere ingaggiati in maniera non regolare. Proprio per questo anche quest’anno la Filcams Cgil è in campo con la campagna ResistiAmo: volantinaggi, banchetti, azioni di sensibilizzazione per rendere i lavoratori consapevoli – in un periodo complicato come questo – dei propri diritti.