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Il delivery a Firenze cambia volto: le consegne a domicilio dovranno essere nel segno della legalità, della sostenibilità ambientale e sociale, ma soprattutto "etiche". Questo l'obiettivo del protocollo d'intesa promosso dall'assessorato al Lavoro del Comune e sottoscritto da Camera di Commercio, Cgil, Cisl e Uil, Legacoop Toscana, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Cna. Grazie a questo patto tutti i protagonisti del settore consegne a domicilio (imprese e lavoratori) puntano alla legalità, a migliorare la sicurezza dei rider e a usare mezzi ecologici per le consegne.
I firmatari hanno dunque sottoscritto un patto per lo sviluppo di un market place locale e trasparenza nelle consegne che crei maggiore consapevolezza nel consumo, consentendo di scegliere attività che abbiano una impronta etica, con attenzione al proprio impatto sociale e ambientale. Fornire un servizio di delivery etico per le consegne significa usare società o cooperative (o il personale dipendente dell'esercente) che si impegnino ad attuare i principi a tutela dell'impatto sociale e ambientale. In questo modo si sostiene lo sviluppo di uno strumento di acquisto digitale e consegna a domicilio che possa diventare un'alternativa locale e sostenibile, contrastando i fenomeni d'illegalità e sfruttamento del lavoro emersi nel settore.
"Firenze si conferma in prima fila nella battaglia per i diritti dei rider: con questo protocollo si fa un altro passo in avanti", spiega Bernardo Marasco, della segreteria Cgil Firenze: "Abbiamo cercato di creare le condizioni per cui nel settore dei servizi a domicilio si qualifichi il lavoro e si tuteli chi lavora, contro ogni deregolamentazione e sfruttamento. Alla base del progetto c'è una vera e propria idea di sviluppo di una economia di prossimità, in un sistema esercenti-logistica-distribuzione, basata sul rispetto dei diritti di lavoratori e lavoratrici".
Le società o cooperative di delivery devono avere alcuni requisiti minimi, fra cui coperture assicurative, previdenziali, normative e salariali previste dalla legge e dai vari contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che contengano la figura del rider. Si punta su un corrispettivo orario e algoritmi trasparenti e si vieta l'uso di ranking reputazionale e classifica dei fattorini in base ai giudizi dei clienti o ai tempi di esecuzione della prestazione; le occasioni di lavoro devono essere ripartite con una modalità equa e trasparente. Divieto poi di discriminazione e riconoscimento dei diritti sindacali. Nel patto grande rilievo ha anche il rispetto delle norme di sicurezza e salute previste dalla normativa nazionale e regionale. Utilizzo di mezzi ecologici per le consegne (biciclette, e-bike, motorini elettrici, cargo bike) da incentivare nell'ottica di arrivare nel medio periodo a un modello di delivery ambientalmente sostenibile.