PHOTO
Un’altra sentenza che dà ragione ai lavoratori e ai sindacati e torto a un colosso del food delivery. L’ha pronunciata la corte di Appello di Bologna, sezione lavoro, che ha respinto il ricorso di Deliveroo accogliendo le tesi portate da Nidil, Filcams e Filt Cgil provinciali. Il tema del contendere, questa volta, è stato il contratto sottoscritto da Ugl e Assodelivery, impugnato dalle organizzazioni confederali che hanno una reale rappresentanza dei lavoratori del settore. Ebbene, i giudici hanno accertato e dichiarato illegittimo quel contratto anche perché siglato da un sindacato di comodo e hanno confermato l’ordine rivolto a Deliveroo di astenersi dall’applicarlo ai rider.
Le argomentazioni delle categorie sono state completamente accolte in primo grado dal tribunale e adesso in secondo anche dalla corte di Appello. Il perché è presto spiegato: la piattaforma di food delivery ha sostenuto e imposto in maniera illecita un contratto sottoscritto da una “organizzazione priva di valida capacità negoziale” e della rappresentatività qualificata.
“In pratica, i giudici hanno confermato che Ugl Rider è un sindacato giallo, come si dice in gergo – spiega Carlo de Marchis Gómez, uno dei legali che ha curato la causa per Nidil, Filcams e Filt Cgil –: non è rappresentativo dei lavoratori e da solo ha sottoscritto con l’associazione delle aziende Assodelivery il cosiddetto contratto nazionale rider, a conclusione di una procedura del tutto opaca. Quindi, ha condannato la società a non dare ulteriore attuazione a quel contratto”.
Secondo la corte di Appello, Deliveroo ha avuto un comportamento antisindacale perché con la comunicazione inoltrata ai ciclofattorini il 2 ottobre 2020 ha imposto loro per continuare a lavorare l’accettazione di una “contrattazione collettiva”, sottoscritta da un soggetto non qualificato né comparativamente più rappresentativo, intimando un licenziamento di massa.
“La risoluzione del rapporto di lavoro degli oltre 8 mila rider della società – si legge nella memoria di Nidil, Filt e Filcams Cgil -, all’improvviso e senza alcun coinvolgimento dei soggetti rappresentativi, costituiva un comportamento lesivo del diritto alla consultazione e informazione”. Deliveroo ha operato anche in maniera discriminatoria, dato che ha leso la libertà sindacale a danno di chi aderiva ai sindacati confederali.
"Questa sentenza, come quella della Corte d’Appello di Firenze, ribadisce in modo autorevole l’esistenza palese della condotta antisindacale di Deliveroo – commentano Filcams, Filt e Nidil Cgil in una nota - nell’applicazione della normativa contenuta nell’accordo Ugl Rider, per la non rappresentatività della stessa organizzazione sindacale. Ed è un ulteriore motivo per chiedere il superamento del contratto Ugl-Assodelivery e l’applicazione a tutti i ciclofattorini, di ogni piattaforma, di un vero contratto nazionale che riconosca i diritti e i trattamenti economici e normativi, coerenti con le esigenze reali di tutti i lavoratori che operano nel settore del food delivery, anche a partire dalle esperienze positive in atto".