Il consenso dei lavoratori è arrivato, ora si attende solo la firma ufficiale dell’accordo, prevista per i prossimi giorni. Alla Benetton stanno per scattare i contratti di solidarietà, la cui intesa tra management aziendale, sindacati e Rsu è stata raggiunta lunedì 15 luglio, che di fatto evita i 182 esuberi ventilati in precedenza.

L’accordo prevede l’applicazione della solidarietà per 908 dipendenti, in pratica tutti gli impiegati delle sedi di Ponzano Veneto e di Castrette di Villorba (Treviso). La durata è di sei mesi, dal 23 agosto prossimo al 28 febbraio 2025. Dall’ammortizzatore sociale restano esclusi i circa 300 lavoratori afferenti alla parte produttiva (operai e addetti a logistica, manutenzione, e-commerce e centro imballaggi).

La riduzione di orario sarà del 20% (praticamente un giorno di lavoro), ma per non più di 100 addetti sarà possibile aumentare la quota fino al 40%. L’eventuale superamento del 20% dà diritto all’integrazione della retribuzione sindacale nei giorni eccedenti quella percentuale.

L’intesa prevede anche un piano di esodi incentivati (in realtà già presenti in azienda), con una cifra fino a 50 mila euro, sfruttabili anche da tutti i lavoratori esclusi dall’ammortizzatore sociale e da quelli prossimi al pensionamento. Benetton, inoltre, ha garantito che per i prossimi tre anni non procederà ad alcun licenziamento.

Il commento dei sindacati

“Il ricorso alla solidarietà rappresenta innegabilmente un peso in termini economici, ma rispetto alle possibili prospettive iniziali è il danno minore”, illustra il segretario generale Filctem Cgil Treviso Massimo Messina: “Il limite del 20% di riduzione media e il fatto che la retribuzione di un’eventuale seconda giornata venga integrata al 100% sono una penalizzazione, ma comunque contenuta”.

Messina guarda subito al futuro. “Ciò è che è davvero importante – spiega l’esponente sindacale – è che i sacrifici che ora vengono chiesti ai lavoratori possano avere l’effetto di rilanciare l’impresa e non siano l’ennesimo strumento per abbattere i costi, senza però uno sviluppo”.

Il segretario generale Femca Cisl Belluno-Treviso Gianni Boato evidenzia che “il piano respinge ogni ipotesi di licenziamento, si tratta di un accordo difensivo che va nella direzione di tutelare i lavoratori”. Moderata soddisfazione esprime il segretario generale Uiltec Uil Belluno-Treviso Rosario Martines: “Un buon risultato, ma è stato firmato a fronte di un piano industriale da rivedere in alcune parti. Ai fini del risanamento, inoltre, c’è pur sempre una ristrutturazione che dovrà essere compiuta”.