PHOTO
“Con un ritardo inaudito”, è la denuncia della Cgil del Veneto firmata dalla segretaria generale, Tiziana Basso, e da Silvana Fanelli, componente della segreteria, “la giunta regionale pare si sia finalmente decisa a fare la delibera del piano strategico 2024/26 per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che ha richiesto un anno e mezzo di lavoro con le parti sociali per definirne i contenuti”. Nonostante decine di solleciti, scrive il sindacato, visto che “si tratta di tema urgente e non più rinviabile, e lo dimostrano, purtroppo, i tragici infortuni mortali che stanno avvenendo”.
Basso e Fanelli, Cgil Veneto: “La sicurezza sul lavoro non è tra le priorità della Regione”
“È evidente, visto il ritardo, che la sicurezza di chi deve lavorare per vivere non è tra le priorità della Regione. Ora che il piano sarà finalmente operativo, vigileremo – scrive la Cgil – affinché venga attuato in ogni suo punto, assiduamente in raccordo con le nostre strutture territoriali, a partire dal rafforzamento dell’organico degli Spisal, personale che da tempo non viene valorizzato a sufficienza rischiando così esodi controproducenti”.
“I datori non considerino la sicurezza un costo”
Oltre all’impegno dovuto da parte della Regione, per Tiziana Basso e Silvana Fanelli “i datoriali non possono esimersi dal prendersi le loro responsabilità: la salute e la sicurezza dei lavoratori non deve essere considerata come un costo, che magari si può anche limare qua e là, o si può totalmente ignorare in caso di appalti o subappalti. Se vogliamo davvero fermare questo stillicidio ormai quotidiano, ognuno deve fare la sua parte, dalle istituzioni ai datoriali, nessuno escluso perché tutti sono responsabili”.